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Boom di contagi nel Regno Unito, Pregliasco: "Verificare che non sia una nuova variante"

Contagi Regno Unito Pregliasco

Pregliasco commenta l'aumento dei contagi in Regno Unito sottolineando che sia necessario verificare se sia dovuto ad una nuova variante.

Il virologo dell’Università di Milano Fabrizio Pregliasco ha detto la sua a Fanpage in merito alla nuova brusca impennata di contagi covid registrata in Regno Unito, sottolineando in particolar modo la necessità di verificare se si sia sviluppata o meno una nuova variante.

Pregliasco sui contagi in Regno Unito

La speranza – ha detto Pregliasco – è che non ci siano varianti nuove, magari più aggressive, alla base del nuovo aumento dei casi. Ma questo va verificato”. La situazione sarebbe notevolmente peggiorata in Regno Unito per l’esperto anche per il fatto che vi sia stato un generale abbassamento delle misure di contenimento nel paese della Regina. “Niente mascherine al chiuso, nessuna limitazione, hanno adottato una una linea non prudenziale che invece mi sembra essere ad oggi la più perseguibile”.

Aumento contagi in Regno Unito, le parole di Pregliasco

“Si tratta – ha precisato Pregliasco – di una situazione legata anche al fatto che loro fanno molti più tamponi rispetto a quelli che riusciamo a fare qui in Italia e riescono a individuare meglio di noi i contagi”. L’aumento dei contagi in Regno Unito non fa vacillare la posizione di Pregliasco sui vaccini che anzi sottolinea come pur in presenza di aumento dei casi, il numero dei decessi sia rimasto basso. “È vero che ci sono più decessi – ha detto – ma la proporzione rimane bassa. Quindi l’efficacia sul campo mi sembra mantenuta rispetto alla proporzione”.

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“Io credo – ha aggiunto il dottor Pregliasco – che un colpo di coda anche noi ce lo beccheremo tutto, ma con effetti quantitativi molto più contenuti. In una pandemia ogni nazione ha tempistiche diverse. Ci sono condizioni ambientali e situazioni sociali che possono variare. La pandemia è un unicum che vede tante micro-onde, che possiamo immaginare come quelle che nascono dopo che si getta un sasso in un stagno, piccole fluttuazioni che a mio avviso ci saranno ancora, anche da noi. Io dico – ha concluso – che dobbiamo far passare l’inverno per capire, salvo una nuova variante carogna, come riuscire a superare l’emergenza e a convivere col virus”.