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Borghetto, frazione fantasma di Grotte di Castro nel Lazio

struttura merlata

Borghetto o il Borghetto è una piccola frazione del paese di Grotte di Castro (Viterbo), vicino al  Lago di Bolsena. Oggi è costituito da poche case, ma in passato questo luogo rivestiva una certa importanza. Infatti nelle sue vicinanze, in epoca medievale, sorgeva la Chiesa di San Giovanni in ...

Borghetto o il Borghetto è una piccola frazione del paese di Grotte di Castro (Viterbo), vicino al Lago di Bolsena. Oggi è costituito da poche case, ma in passato questo luogo rivestiva una certa importanza. Infatti nelle sue vicinanze, in epoca medievale, sorgeva la Chiesa di San Giovanni in Val di Lago – di cui ora si trovano solo i ruderi, situati nel comune di San Lorenzo Nuovo –, dove nel 1118 si tenne il sinodo che decretò il controllo della zona da parte della città di Orvieto. Inoltre, essendo poco distante dalla via Franchigena, era un importante snodo di comunicazione stradale, nonché luogo di sosta e di ristoro per mercanti e pellegrini. Nel borgo erano presenti diversi mulini, attivi nella macinatura del grano e la produzione dell’olio, attorno alle quali girava l’economia. Sarebbe stato edificato anche un piccolo porto per la pesca e per il passaggio da una sponda all’altra del lago.

Nel 1534 l’allora signore di Borghetto, Matteo Girardi – secondo alcuni Mattia Ghiarardi o Matteo delle Poste –, lo donò a Papa Paolo III, nato Alessandro Farnese (Roma, 29 febbraio 1468 – Roma, 10 novembre 1549), il quale tre anni più tardi lo annesse ai territori del ducato di Castro, che era sotto il controllo della sua aristocratica e potente famiglia. Secondo uno scritto, nel 1540 venne fatta costruire a Borghetto una fortezza con scopi difensivi ad opera dell’architetto Antonio da San Gallo il Giovane, all’anagrafe Antonio Cordini (Firenze, 12 aprile 1484 – Terni, 3 agosto 1546). La Duchessa di Parma e prima Duchessa di Castro Gerolama Orsini (Roma, 1504 – Piacenza, 1590), moglie di Pier Luigi Farnese, figlio di Papa Paolo III, fece ampliare l’edificio e vi fece creare un giardino all’italiana, che oggi non esiste più.

Abbiamo parlato di Borghetto anche come luogo di sosta: ebbene, alla fine del XVI secolo ne fece uso anche Papa Gregorio XIII (Bologna, 7 gennaio 1502 – Roma, 10 aprile 1585) mentre si recava ad Orvieto. Ricordiamo che nel borgo c’erano la Chiesa di San Giovanni in Val di Lago ed un’altra dedicata a San Giacomo, probabile il santo patrono.

Nel 1649, anno della distruzione del paese che avrebbe ispirato Stendhal per il suo romanzo breve La badessa di Castro da parte delle truppe pontificie di Innocenzo X Pamphilj (Roma, 6 maggio 1574 – Roma, 7 gennaio 1655) – distruzione avvenuta dopo che il pontefice aveva accusato il Duca Ranuccio II Farnese di avere fatto uccidere il nuovo vescovo a cui si era opposto, Cristoforo Giarda – Borghetto divenne parte dello Stato Pontificio.

Nel XVIII secolo si assistette ad un innalzamento del Lago di Bolsena e di conseguenza ad un impaludamento della zona che provocò un’epidemia di malaria. Molti abitanti morirono ed altri fuggirono, anche dai vicini borghi di San Lorenzo e delle Grotte di Bisenzio, decretando l’abbandono di questi luoghi.

Nel 1745 il territorio di Borghetto fu unito a quello di Grotte di Castro e successivamente passò al controllo della Ferrata di Gradoli (Viterbo).

Oggi le rovine dell’antico villaggio si possono visitare passando dalla strada statale 489. Dagli Anni Duemila è stato intrapreso un percorso di riqualificazione e restauro che ha portato alla costruzione di una decina di villette nel 2015 è stato inaugurato un ponte sul fosso di Borghetto che collega la spiaggia di Grotte con di San Lorenzo.