Francesco Leone Le parole di Mario Borghezio a Strasburgo sono decise, taglienti. Il caso Embraco, azienda del gruppo Whirpool che ha delocalizzato in Slovacchia, è al centro di un dibattito che il leghista ha definito di malafede. Nella seduta plenaria del Parlamento Europeo la delegazione italiana degli eurodeputati ha ritenuto opportuno presentare un’interrogazione orale: sono circa cinquecento i lavoratori licenziati dallo stabilimento italiano di Riva di Chieri in provincia di Torino. Il primo firmatario è Alberto Cirio che fiducioso afferma: “L’Europarlamento si esprimerà con una risoluzione. Nell’incontro fra i gruppi politici è stato deciso di calendarizzare il voto ad aprile, per mantenere alta la soglia d’attenzione in queste settimane e giungere ad un documento condiviso di presa di posizione chiara e unitaria da parte dei Paesi membri su casi simili a quello che sta riguardando la multinazionale brasiliana in Italia”.
Borghezio sul caso Embraco
Il messaggio di Borghezio però è un altro “Vergogna”: illazione urlata in maniera chiara e forte davanti al Parlamento Eu e senza aver ascoltato la replica da parte del Presidente. L’accusa del politico torinese è rivolta a tutti i deputati che, a detta del leghista, avrebbero votato a cuor leggero per provvedimenti che hanno permesso a paesi dell’est di entrare in accordi europei, paesi che secondo Borghezio rappresentano una minaccia perchè concorrenziali e succubi di una politica sociale ed economica diversa da quella europea, una minaccia per il sistema. Tra i banchi di Strasburgo riecheggiano le frasi dell’ex Sottosegretario di Stato del Ministero della Giustizia: “Dovete riconoscere gli errori gravissimi che ha commesso quest’Europa dei banchieri, avete eletto Presidente di questo governo europeo il teorico dell’evasione fiscale multinazionale..che vuole continuare con il vostro appoggio a diffondere queste politiche di sopraffazione dell’economia reale, fatta di operai”- poi Borghezio lancia l’accusa anche ai firmatari del procedimento di risoluzione “Non avete avuto neanche il coraggio di scrivere il nome di quest’azienda (Embraco ndr), perchè nella mia Torino la parola ‘operaio’ si scrive con la ‘O’ maiuscola” .
