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Boss mafioso Salvatore Di Gangi muore travolto da un treno: era appena uscito dal carcere

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Il boss mafioso Salvatore Di Gangi è morto a Genova travolto da un treno a 79 anni. Da poco scarcerato, era uno dei fedelissimi di Totò Riina.

È morto travolto da un treno all’età di 79 anni il bosso mafioso Salvatore Di Gangi, ex fedelissimo di Totò Riina e da poco uscito dal carcere di Asti dove stava scontando una pena a 17 anni di reclusione per associazione mafiosa. Il cadavere di Di Gangi è stato trovato nella serata di sabato 27 novembre lungo i binari che dalla stazione di Genova Brignole portano alla stazione di Piazza Principe.

Boss mafioso Salvatore Di Gangi muore travolto da un treno a Genova

Al momento sono ancora poco chiare le circostanze che hanno portato alla morte del 79enne, motivo per cui la Direzione distrettuale antimafia di Genova ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di omicidio colposo.

L’anziano boss sarebbe stato investito da un treno merci e attualmente sia la Polizia Ferroviaria che la Squadra Mobile stanno indagando per accertare i suoi ultimi spostamenti dal carcere di Asti fino al capoluogo ligure. Il pubblico ministero Federico Manotti ha disposto l’autopsia sul corpo di Di Gangi, trovato in possesso di un biglietto ferroviario con destinazione una città del Sud Italia.

Boss mafioso travolto da un treno, di recente era stato scarcerato 

Di Gangi era stato di recente scarcerato su richiesta della corte d’Appello di Palermo, a seguito di una perizia medica che ne attestava deficit cognitivi. Il boss originario di Sciacca era stato infatti recluso nella casa circondariale piemontese successivamente a una condanna per associazione mafiosa inflittagli con rito abbreviato nel processo “Montagna” sui clan dell’Agrigentino.

Nello scorso mese di ottobre, Di Gangi aveva ricevuto un avviso di garanzia nell’ambito dell’indagine sull’hotel confiscato Torre Macauda di Sciacca, avviso di garanzia di cui era stato destinatario anche il figlio Alessandro Di Gangi e altre sei persone. Secondo l’accusa Salvatore Di Gangi avrebbe ripreso il controllo tramite una società a lui riconducibile.