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Bozzi, borgo abbandonato in provincia di Parma

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La storia in breve Bozzi è una frazione del comune di Bedonia, in provincia di Parma. E’ un borgo montano abbandonato tra Emilia, Toscana e Liguria. Venne eretto nel periodo neolitico, conobbe la conquista dei Romani, che vennero cristianizzati durante l’Impero di Traiano, le conquiste degli...

La storia in breve

Bozzi è una frazione del comune di Bedonia, in provincia di Parma. E’ un borgo montano abbandonato tra Emilia, Toscana e Liguria. Venne eretto nel periodo neolitico, conobbe la conquista dei Romani, che vennero cristianizzati durante l’Impero di Traiano, le conquiste degli Unni di Attila e poi dei Longobardi e dei Goti. In seguito Bozzi e Bedonia divennero feudi sotto diversi domini. Alla fine del Medioevo, il borgo fu teatro dei contrasti tra gli Sforza ed i Visconti prima e tra i Guelfi ed i Ghibellini poi. Nel 1513 fu annesso allo Stato pontificio e nel 1545 Papa Paolo III fondò il celeberrimo Ducato di Parma e Piacenza. L’amministrazione del borgo passò alla nota famiglia aristocratica romana dei Farnese e poi agli Asburgo, dopo decenni di guerre con i francesi. Nel ‘700 Carlo VI d’Asburgo, Imperatore del Sacro Romano Impero, si proclamò Duca di Parma e Piacenza, e la famiglia imperiale austriaca dominò questi territori, Bozzi inclusa, fino all’arrivo di Napoleone. Dopo la Restaurazione, Parma e provincia ricoprirono un ruolo fondamentale nel Risorgimento, determinante per l’Unità d’Italia, decidendo di porre fine al ducato ed entrare a far parte del Regno di Sardegna. Bozzi partecipò ad entrambe le guerre mondiali ed in particolare nella seconda si distinse nella Resistenza contro l’occupazione nazista. Riguardo a questo periodo, si ricorda che nell’inverno 1944 la Wermacht scelse questo luogo per appostarvi una mitragliatrice per poter colpire dall’alto, ma il clima era talmente rigido che i tedeschi letteralmente fuggirono da lì dopo pochi giorni. Nel secondo dopoguerra il borgo fu abbandonato dai suoi abitanti proprio a causa del clima, nonchè della mancanza di servizi e della posizione isolata: rimase solo una persona fino agli Anni Duemila, un bravissimo maniscalco di nome Bruno Agazzi, del quale rimane ancora la casa con gli attrezzi da lavoro.