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Brasile, parla Cesare Battisti: 'Non stavo fuggendo, volevo solo andare a pesca con amici'

cesare battisti

Battisti spiega il perché si stesse recando sul confine con la Bolivia, dove è stato arrestato. A detta sua, stava facendo una gita con amici.

Cesare Battisti, ex terrorista e scrittore italiano, dice finalmente la sua sul suo arresto del 4 ottobre scorso. Battisti era stato fermato dalle autorità brasiliane Corumbà, città situata al confine con la Bolivia. Secondo l’ex terrorista, lui non stava scappando, né quella era la sua intenzione. Stava solamente andando a pescare e a comprare vini ed articoli di cuoio con amici. E non essendo un rifugiato politico, gli sarebbe concesso andare ovunque.

Cesare Battisti si difende

Cesare Battisti ha così commentato i fatti recenti che l’hanno visto protagonista. Lui sarebbe un immigrato, con visto permanente. Questo gli permetterebbe di poter benissimo uscire dal Brasile, stato dove vive dal 2004, al ‘sicuro’ dall’Italia. Non potrebbe farlo se fosse un rifugiato politico, ma Cesare Battisti assicura di non esserlo. Pertanto, non riesce a comprendere tutto il polverone che è stato sollevato su questo caso. Non stava affatto scappando, era una semplice gita con un paio di amici, come molte persone sono solite fare, niente di più. Cesare Battisti ha poi respinto l’accusa di esportazione illegale di valuta. Secondo lui, quella somma era da dividere con i suoi amici, ed invece era stata attribuita tutta a lui. Inoltre, Il confine non era ancora stato superato.

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L’arresto alla frontiera

L’impressione che la polizia ha avuto, è stata invece che Cesare Battisti stesse fuggendo in Bolivia. Viene fermato per un controllo casuale dalla polizia stradale, lungo la grande arteria che porta verso la frontiera con la Bolivia. Cesare Battisti fornisce agli agenti i suoi documenti ufficiali. Ormai è un residente a tempo indeterminato in Brasile. Effettivamente non gode più dello stato di rifugiato politico. Una volta salita al governo, Dilma Rousseff aveva ceduto in parte alle pressioni italiane e pur confermando il no all’estradizione aveva depennato quella formula che le era sembrata eccessiva.

Quella strada è battuta dai trafficanti di coca, e c’è un flusso costante di auto e camion che fanno la spola tra la Bolivia e il Brasile portando carichi di droga destinata anche all’europa. La situazione è un po’ sopsettosa. Cesare Battisti si giustifica dicendo che sta andando a pesca nella zona. Conferma poi di voler restare in Brasile e di non voler oltrepassare la frontiera. I poliziotti lo lasciando andare, ma restano dubbiosi. Decidono quindi di seguirlo a distanza. Vedono che si dirige verso la frontiera. Ha chiaramente mentito, sembra proprio voler andare in Bolivia. L’ex terrorista si presenta al posto di confine di Corumbá. Gli addetti alla frontiera chiedono nuovamente i documenti, lo invitano a scendere dall’auto, a dichiarare cosa sta trasportando, se ha dei contanti. Gli agenti della stradale hanno già avvertito i colleghi.

Battisti e il Brasile

Cesare Battisti è rinato in Brasile. Ha la residenza a Rio Preto, vicino a San Paolo. SI è pure sposato, ed ha avuto una figlia. Per la giustizia italiana, però, deve scontare l’ergastolo. Da almeno 15 anni c’è una battaglia per farlo estradare. Ma è anche vero che il Brasile lo ha già messo dentro per essere entrato nel paese con documenti falsi, che si è fatto 7 anni dietro le sbarre. Sarebbe quindi pulito. Almeno fino al quattro ottobre scorso.