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Brevetti: Tribunale a rischio, Parigi e Monaco possono 'soffiarlo' a Milano

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Milano, 7 mag. (Adnkronos) - A otto mesi dalla decisione del Governo di candidare Milano a sede del Tribunale unificato dei Brevetti, il dossier è al palo. C'è un'impasse tecnica - manca ancora la ratifica del Trattato da parte della Germania - ma anche un'impasse politi...

Milano, 7 mag. (Adnkronos) – A otto mesi dalla decisione del Governo di candidare Milano a sede del Tribunale unificato dei Brevetti, il dossier è al palo. C'è un'impasse tecnica – manca ancora la ratifica del Trattato da parte della Germania – ma anche un'impasse politica: serve un'intesa intergovernativa per assegnare all'Italia la sede vacante del Tub dopo la Brexit e il negoziato è tutt'altro che chiuso. Stando alle informazioni raccolte dall'Adnkronos da fonti informate sul dossier, non c'è nulla di peggio dell'oblio per allontanare l'Italia dal risultato. Il rischio concreto è che le altre due città che oggi accolgono due delle tre sedi della Corte unificata dei brevetti, Parigi e Monaco, possano escludere l'Italia dai giochi e spartirsi le competenze della sezione di Londra (chimica e farmaceutica). Una proposta del genere, anche se provvisoria, è stata già avanzata dalla Germania nel 2020, e se lo stallo dovesse continuare il rischio è che questa possa diventare la soluzione definitiva.

Per questo, è necessario che il pressing italiano continui, anche perché "il reintegro della terza sede spetta all'Italia, che con l'uscita del Regno Unito dal Trattato diventa la terza Nazione con il più alto numero di brevetti concessi in Europa insieme a Francia e Germania", spiega Cristiano Bacchini, avvocato e vicepresidente dell'associazione internazionale per la Protezione della Proprietà Intellettuale. "Questa è la ratio che ha determinato la scelta delle tre sedi. Tolta Londra, la sede deve essere italiana", ribadisce. A complicare la situazione, però, c'è la natura diplomatica della decisione: quella del Tribunale dei Brevetti è una battaglia diversa da quella che vide Milano concorrere per l'Ema, l'agenzia europea del farmaco. Nel 2017, ci fu una procedura comunitaria definita, dei passaggi formali e una candidatura ufficiale. Anche in quel caso la diplomazia ebbe un peso nell'aggiudicazione da parte dell'Olanda, ma fasi e tempistiche erano trasparenti.