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Brexit, cosa sta succedendo in Scozia

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Londra ha annunciato una hard Brexit e da Edimburgo è arrivata la risposta. La Scozia vuole un nuovo referendum per l'indipendenza. Conseguenze della Brexit? Molte, con ogni probabilità. Una di queste, in particolare, potrebbe riguardare la stessa conformazione del Regno Unito. La Scozia, infatti...

Londra ha annunciato una hard Brexit e da Edimburgo è arrivata la risposta. La Scozia vuole un nuovo referendum per l’indipendenza.

Conseguenze della Brexit? Molte, con ogni probabilità. Una di queste, in particolare, potrebbe riguardare la stessa conformazione del Regno Unito. La Scozia, infatti, potrebbe avviare già la prossima settimana l’iter per indire un nuovo referendum per l’indipendenza da Londra.

Ad annunciarlo è stata la premier scozzese Nicola Sturgeon, che, parlando a Edimburgo proprio oggi, ha annunciato che il parlamento inizierà a giorni le procedure per una consultazione popolare e chiedere ai cittadini di Scozia se intendono o meno abbandonare la Gran Bretagna. Tutto è ancora da decidere, ma la data del referendum potrebbe essere fra l’autunno del prossimo anno e la primavera del 2019.

Secondo l’iter ufficiale, il parlamento di Edimburgo dovrà rivolgersi a Westminster e ottenere il permesso per una nuova consultazione. “Sono mutate le circostanze”, ha chiarito Nicola Sturgeon, rispetto al voto del 2014, perché, nel frattempo, la maggioranza del popolo britannico ha votato a favore della Brexit (cosa che non è invece accaduta riferendosi alla sola Scozia).

“Non è stato possibile fare altro”, ha spiegato la leader scozzese, “mentre si prospetta una hard Brexit” in cui sembrano non essere destinare a trovare posto le istanze di Edimburgo di mantenere la Scozia all’interno del mercato unico europeo.

Da Londra, invece, il prime minister Theresa May ha già chiarito di non essere intenzionata ad autorizzare alcun referendum per l’indipendenza della Scozia. In una nota ufficiale, Downing Street ha ricordato che il voto, un voto “unico in una generazione”, è già avvenuto nel 2014 e non sarà ripetuto. Londra rimane impegnata a negoziare l’uscita dall’Unione Europea “nell’interesse di tutti i componenti del Regno Unito”. La parola finale spetterà in ogni caso al Parlamento di Westminster.