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Brexit, il Regno Unito dovrà pagare 60 miliardi di euro

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Nel Regno Unito si parla molto in questi giorni di Brexit. Secondo alcuni media, l’uscita dall’UE sarà accompagnata da un vero e proprio salasso per lo UK. Ammonterebbe a un totale fra i 50 e i 60 miliardi di euro l’esborso che il Regno Unito dovrebbe affrontare all’atto della Brexit. Una ...

Nel Regno Unito si parla molto in questi giorni di Brexit. Secondo alcuni media, l’uscita dall’UE sarà accompagnata da un vero e proprio salasso per lo UK.

Ammonterebbe a un totale fra i 50 e i 60 miliardi di euro l’esborso che il Regno Unito dovrebbe affrontare all’atto della Brexit. Una cifra enorme, che Londra potrebbe trovarsi a dover versare all’Unione Europea in conseguenza degli impegni presi in precedenza e relativi al quinquennio 2014 – 2020. I giornali inglesi l’hanno chiamato exit bill.

Brexit, l’exit bill vale fra i 50 e i 60 miliardi di euro

Il valore dell’exit bill per la Brexit sarebbe stato calcolato a partire dagli accordi che lo stesso governo britannico ha preso in passato con gli altri Paesi dell’Unione Europea in diversi ambiti. Si va dagli oneri relativi al budget per il quinquennio 2014 – 2020, alle pensioni per i dipendenti della UE di nazionalità britannica, dalle garanzie sui prestiti (le cosiddette loan guarantees), a tutte le spese per i progetti europei che coinvolgono la Gran Bretagna.

Il totale oscillerebbe, come detto, fra i 50 e i 60 miliardi di euro e, a confermarlo, è stato, fra gli altri, l’autorevole Financial Times. In sostanza, Londra rischierebbe di rimanere prigioniera degli impegni già sottoscritti con l’Unione Europea nonostante la decisione di uscire dalla stessa.

Impegni economici relativi al budget pluriennale 2014 – 2020, Londra non può rifiutarsi di pagare

A far fede in questa situazione sarebbe la votazione del Consiglio Europeo del 2 dicembre 2013, con la quale gli Stati, Regno Unito compreso, hanno approvato il bilancio pluriennale 2014-2020. Escluso che Londra possa rifiutarsi di pagare perché ciò potrebbe avere serie conseguenze in termini di affidabilità in ambito finanziario, oltre al fatto che rappresenterebbe una violazione di accordi internazionali. L’unica soluzione potrebbe essere una nuova votazione da parte di tutti gli Stati membri con approvazione all’unanimità dell’esenzione di Londra dal pagamento, uno scenario al momento ritenuto molto improbabile.