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Briatore: “In italia non si riescono a spendere 30mila al giorno"

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Flavio Briatore presenta il suo nuovo libro "Sulla ricchezza", raccontando dal punto di vista di un imprenditore le principali carenze dell'Italia.

In occasione della presentazione del suo nuovo libro “Sulla bellezza”, Flavio Briatore parla delle carenze e difficoltà dell’Italia, analizzate da un punto di vista imprenditoriale.

Il punto di vista di Flavio Briatore sulla situazione in Italia

Il nuovo libro del noto imprenditore italiano “Sulla ricchezza”, edito da Sperling & Kupfer, Briatore parla principalmente di svariate tematiche secondo un punto di vista imprenditoriale, dalle tasse al turismo e ad altri punti deboli che caratterizzano il nostro Paese.

Secondo Flavio Briatore, in particolare, il problema più grande sono le “troppe tasse”, mentre per quanto riguarda il turismo, egli sostiene che Non ci si può accontentare di cascine e prati…”, in quanto l’Italia non riesce a rilanciarsi e a valorizzare il prezioso patrimonio storico e artistico. Il passo più importante che il BelPaese dovrebbe fare è “Sfruttare il turismo”. “Nel libro ho voluto spiegare il mio pensiero, ma quando dici la verità la gente si arrabbia”, così Briatore spiega in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.

Inoltre continua, in merito alla sua carriera, dichiarando che non ha alcuna intenzione di candidarsi in politica, soprattutto sulla scia del presidente americano Donald Trump. Prosegue poi dicendo che “La differenza è che lui, nel suo ruolo di presidente degli Stati Uniti, decide e incide. In Italia sarebbe impossibile: prima hanno perso un anno con il referendum, ora ne perderanno altri due con le elezioni. La politica, così, è fine a se stessa, non è per lo sviluppo. Io sono per il fare, come ho dimostrato in Sardegna, dove ho aiutato i pastori a creare il marchio Bithi di Barbagia per il loro pecorino, che adesso viene distribuito nei negozi della catena Eataly e nei ristoranti Cipriani del mondo. E vorrei ricordarlo a chi mi critica: non ho mai ricevuto finanziamenti a fondo perduto nell’isola…”.

Milano: “la terza città preferita al mondo”

Flavio Briatore attacca poi la lenta burocrazia italiana e le numerose tasse, affermando che “Il ceto medio è diventato il bancomat dello Stato” e “Le tasse complessive sulle imprese arrivano al 67 per cento”. Un punto a favore, però, viene dato alla città di Milano: Ha vinto la sua partita dopo l’Expo, ha cambiato faccia, è diventata la terza città preferita al mondo per lo shopping di altissimo livello”, “Ci sono persone che possono spendere 10, 20 o 30 mila euro al giorno quando sono in vacanza, perché non farglieli spendere da noi?” è la domanda che Briatore si pone.