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Briatore: ad Otranto pm indaga per abuso edilizio sul lido del vip

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Il pm ha deciso di iniziare delle indagini per abusivismo edilizio nello stabilimento balneare che sta realizzando Flavio Briatore a Otranto.

La procura di Lecce ha avviato un’indagine per abusivismo edilizio sullo stabilimento balneare “Twinga” che Flavio Briatore sta realizzando a Otranto. Per il momento non ci sono indagati.

Lo stabilimento sta sorgendo in località “Cerra”, fra il lido “La Castellana” dei fratelli Ennio e Carlo Capasa ed il lido “La Dolce Riva”. La società “Cerra” è stata costituita da Mimmo De Santis (presidente provinciale di Federalberghi e creatore di Serra degli Alimini), Vincenzo Pozzi (salentino, ex presidente Anas), Luigi De Santis (imprenditore turistico, figlio di Roberto De Santis), Gabriele Sticchi ed Emanuele Moscara (del locale “Il Maestrale” di Otranto).

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Accertamenti pm riguardo alla realizzazione del lido di Briatore

Il Nuovo Quotidiano di Puglia scrive che il pm Antonio Negro vuole accertare che non vi siano irregolarità nella realizzazione del lido che sorge in un terreno privato e ha come destinazione urbanistica i “servizi per la balneazione”. Non sono stati, quindi, degli esposti a mettere in atto l’indagine e gli accertamenti dell’autorità giudiziaria. Non sono stati neanche gli ambientalisti, come spesso capita, ad indurre gli inquirenti ad occuparsi di questa struttura balneare che sta suscitando aspettative, attenzione e curiosità da parte di tutti.

Dallo Ionio all’Adriatico, fino ad arrivare al punto più ad Est, la Guardia Costiera sta controllando tutti gli stabilimenti balneari. Insieme a questa ad effettuare i controlli ci sono i carabinieri del Nucleo operativo ecologico, la Guardia di Finanza e i carabinieri di Campi salentina. Il modello è quello di Porto Cesareo. I sequestri di strutture, o di parti di esse, sono all’ordine del giorno.

La polizia provinciale sta esaminando le concessioni edilizie rilasciate dall’Amministrazione comunale. Inoltre sta valutando il rispetto dei vincoli storici, artistici, archeologici, paesaggistici e ambientali. Al vaglio ci sono anche i permessi per costruire in quel luogo, la conformità delle opere alla destinazione urbanistica e il loro rispetto alle cubature e alle caratteristiche indicate dal progetto.

Se tutto va bene saranno offerte agli abitanti e turisti di Otranto delle strutture mobili con cabine, un bar, un ristorante e un locale notturno. Molto particolare e caratteristica sarà la discesa al mare che consentirà l’acceso alle acque cristalline di cala del canale del Cafaro. Tutte queste opere stanno comportando un investimento di circa due milioni e mezzo di euro della società, comprese quaranta assunzioni stagionali, che hanno ottenuto le concessioni edilizie del Comune di Otranto.