Quasi quattro ore di concerto per un mostro della musica internazionale: Bruce Springsteen
Ieri sera Bruce Springsteen è tornato a San Siro dopo un’assenza durata 3 anni. La coda per avere accesso al pit, la zona sottopalco, è iniziata addirittura giovedì. Il boss ha premiato questi temerari, e tutti quelli arrivati presto allo stadio, con un piccolo pre-show alle 17.30. Ha suonato in acustica “Growing up”. In crescita è infatti il suo pubblico; tra le 60 mila persone presenti ieri, oltre ai fan storici, molti erano i giovani e i bambini, che si sono fatti trascinare dalla musica del Boss.
All’ingresso di Bruce e della E Street Band alle 20.15, i fan hanno organizzato una coreografia come nel 2013. Questa volta però più imponente. Alzando tutti insieme dei fogli di plastica hanno formato la scritta “Dreams are alive tonight”. Bruce è rimasto ad ammirarla per qualche minuto, poi ha iniziato a suonare “Land of hopes and dreams”. Dopo questa canzone introduttiva il Boss ha eseguito ben 9 canzoni di seguito (saranno 14 in tutto alla fine del concerto) dall’album The river.
Bruce ha iniziato poi ad accontentare le richieste dei fan in prima fila, raccogliendo i loro cartelli e mostrandoli alla band. Tra queste ha suonato una cover improvvisata di “Lucille” di Little Richard. Springsteen poi, cantando l’amata “Hungry Heart”, ha percorso la passerella tra il pubblico, stringendo mani e lasciandosi toccare dai fan adoranti. Momenti toccanti durante l’esecuzione di “The river”, quando lo stadio si è illuminato con migliaia di luci dei cellulari e di “Drive all night”, resa ancora più drammatica dalla bellissima illuminazione scenica.
Il boss poi è passato al bis, eseguendo tra le altre i suoi grandi classici: “Born in the USA” e “Born to run” con cui ha fatto scoppiare lo stadio. Immancabile è stato anche il momento di “Dancing in the dark”, quando il boss ha invitato 3 ragazze e un ragazzo a salire sul palco e ballare con lui e la band. Bruce ha poi concesso un secondo emozionante bis, eseguendo in acustica “Thunder road”, salutando così il pubblico. Springsteen, 66 anni, è ancora una macchina da palcoscenico ed è riuscito, come ogni volta, a trascinare un intero stadio per quasi 4 ore. Martedì ripeterà l’esperienza sempre allo stadio Meazza per poi proseguire il suo tour con una data a Roma il 16 luglio. In tutto, per la tappa italiana, sono previste ad assistere alle magie del Boss 180 mila persone.
Le foto dei fan presenti al concerto di ieri.