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Buckingham Palace, alcuni documenti attestano come fosse esonerata dalle discriminazioni razziali

Buckingham Palace discriminazioni razziali

Alcuni documenti di Buckingham Palace avrebbero attestato come fosse impedito alle minoranze di lavorare negli uffici reali.

Buckingham Palace potrebbe avere aggirato per circa 40 anni le norme sulla discriminazioni razziali e sessuali. Questo è quanto è emerso da diversi documenti degli anni ’60 rivelati in un articolo del “The Guardian”. Da tali carte infatti è stato rilevato come nel 1968 l’allora direttore finanziario della Regina Elisabetta avrebbe fatto sapere come non fosse abituale nominare personale negli uffici reali straniero e il cui colore della pelle fosse diverso da quella bianca. L’unico ruolo riservato a queste persone pare che fosse quello di domestico. Non ci sarebbe dato sapere ad ogni modo se questa pratica sia caduta in disuso. Ad ogni modo da alcuni documenti più recenti risalenti agli anni ’90 sarebbe comunque stato rilevato come soggetti appartanenti a minoranze etniche avrebbero ricoperto questo tipo di ruoli. 

Buckingham Palace discriminazioni razziali, cosa rivelano i documenti 

Non volevo più vivere e non ho ricevuto alcun aiuto da parte loro […] nei mesi in cui ero incinta le conversazioni erano `Non sarà garantita la sicurezza, non gli verrà dato un titolo’, e anche preoccupazioni e conversazioni su quanto sarebbe stata scura la sua pelle quando fosse nato”, bastano queste parole ormai note pronunciate da Meghan Markle per comprendere la portata della rivelazione dell’inchiesta portata avanti dal quotidiano inglese “The Guardian” che ha rivelato come da alcuni documenti la famiglia reale britannica reale avrebbe aggirato per anni le norme relative alla discriminazione sulla base della razza e del sesso. 

Risulta dunque intuitiva la vicenda che portò alla luce il caso della Duchessa del Sussex nella quale confessò come alcune persone della famiglia reale non meglio specificate avrebbero fatto delle illazioni sul possibile colore della pelle del primogenito Archie Harrison Mountbatten-Windsor, portando alla luce come nel 2021, vi sarebbero stati a Buckigham Palace degli atteggiamenti razzisti. 

Buckingham Palace discriminazioni razziali, le carte risalirebbero agli anni ’60 

Secondo quanto riportato dal The Guardian, dai documenti divulgati sarebbe emerso come tali clausole che permetterebbero alla famiglia reale ad aggirare le leggi sulla discriminazione razziale e sessuale sarebbe in vigore ancora oggi nel 2021. Non sarebbe chiaro ad ogni modo se tale pratica sia rimasta attiva o se sia caduta in disuso, anche se in alcune carte più recenti risalenti agli anni ’90 persone straniere e appertenenti alle minoranze etniche potrebbero aver ricoperto questo tipo di ruoli. 

Buckingham Palace discriminazioni razziali, le dichiarazioni di Weiler

A rivelare ulteriori dettaglio sul caso uno dei funzionari del Ministero degli interni di allora Weiler  che – stando a quanto scrive il “The Guardian” –  avrebbe reso noto come la Royal Family avrebbe rivelato che la famiglia reale avrebbe aderito al disegno di legge qualora avesse potuto respingere i residenti stranieri da meno di cinque anni. “Erano particolarmente preoccupati che se la legislazione proposta si fosse applicata alla famiglia della Regina, per la prima volta sarebbe stato legalmente possibile criticare la famiglia reale” le parole di Weiler.