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Buffering: cos'è e come funziona

Buffering cos'è e come funziona

Cos'è il buffering, come funziona e in quali operazioni viene impiegato? Scopriamolo in questo articolo.

Da qualche anno si è diffuso su internet un termine importante ma, qualcuno potrebbe dire, quasi buffo, e a molti sconosciuto. Se non sai cos’è il buffering e vuoi saperne di più, in questo articolo ti daremo le informazioni che cerchi nel modo più esaustivo.

Cos’è il buffering?

In campo informatico si usa l’espressione “buffer” (dall’inglese “tampone”, “attutire”, “caricare”) per indicare un dispositivo di memoria impiegato per contenere dati temporanei nell’operazione di trasferimento degli stessi tra più computer. Per buffer si intende dunque quell’unità di memoria necessaria quando due componenti hardware lavorano a velocità differenti o quando due software devono comunicare tra loro con priorità differenti.

A cosa serve il buffering?

Il buffering, cioè il caricamento di questi dati nella memoria di un buffer, ha la funzione di snellire e velocizzare i tempi di esecuzione di questo trasferimento al fine di evitare il crearsi di tempi morti. E’ la memoria RAM (random access memory, ovvero memoria ad accesso casuale) che solitamente ospita il buffer, garantendo tempi di risposta e di accesso più rapidi rispetto a quelli che generalmente impiega un classico hard disk magnetico. Gli algoritmi Fifo (tecnicamente “first in e first out”) hanno il compito di gestire il buffering, differendo i tempi di scrittura e lettura dati all’interno della memoria..

Gestione e applicazione del buffering

Possiamo gestire il buffer sia a livello hardware sia a livello software, ossia a livello di macchina fisica, nei suoi componenti materiali, e a livello virtuale . Va però precisato che, nei moderni sistemi informatici, generalmente si opta per entrambe le soluzioni anche se la gestione software è quella più utilizzata tradizionalmente grazie alla sua efficienza. L’applicazione di una memoria di un buffer si può trovare in moltissime operazioni, di vario genere, ma in generale la possiamo applicare in tutte le operazione dove è necessaria una comunicazione tra componenti informatiche che viaggiano a velocità differenti. Attraverso il buffering, si evita la creazione di tempi morti nell’esecuzione dei vari processi per via della eccessiva lentezza di qualche periferica input e output. Una delle classiche operazione in cui è nevralgico il ruolo del buffering è quando masterizziamo un cd o quando assistiamo ad un evento in streaming. Tutti, in fin dei conti, facciamo uso di questo sistema di gestione delle informazioni: quando ad esempio guardiamo un video su Youtube o Facebook. A volte le attese possono essere frustranti, e questo si verifica quando la gestione dei dati non è organizzata efficacemente.