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Bulgaria: "Abbiamo riserve di gas per un mese, non piegheremo la testa"

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La Russia interrompe le forniture di gas in Bulgaria e Polonia, ma la prima ha affermato di avere "riserve per un mese".

La società russa Gazprom ha interrotto le forniture di gas in Bulgaria, ma il ministero dell’Energia ha dichiarato di non essere preoccupato.

Interrotte le forniture di gas in Bulgaria e Polonia

La società russa Gazprom ha annunciato di aver completamente sospeso le forniture di gas a Polonia e Bulgaria per effetto del mancato pagamento in rubli. Inoltre, ha comunicato a Bulgargaz e Pgnig, le sue controparti bulgare e polacche, che i flussi resteranno sospesi fino a quando i pagamenti in rubli non saranno ricevuti.

Essendo Polonia e Bulgaria degli Stati di transito del gas verso Paesi terzi, Gazprom ha inoltre avvertito i due Paesi che in caso di prelievo non autorizzato di gas russo destinato a Paesi terzi, le forniture di transito verranno ridotte di un ammontare analogo.

La risposta dell’Europa

Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha commentato così la decisione del colosso energetico russo:

«L’annuncio di Gazprom è un altro tentativo della Russia di ricattarci con il gas. Siamo preparati per questo scenario. Stiamo tracciando la nostra risposta coordinata dell’Ue. Gli europei possono aver fiducia nel fatto che siamo uniti e solidali con gli Stati membri colpiti».

Ministero dell’Energia bulgaro: “Abbiamo gas per un mese”

Anche la stessa Bulgaria ha risposto alla mossa di Mosca, dicendo di essersi assicurata riserve di gas per almeno un mese, e ribadendo di non aver violato alcun contratto con Gazprom, a cui ha pagato il gas in dollari ad aprile.

A dichiararlo è stato il il ministro dell’Energia bulgaro, Alexander Nikolov:

«La Bulgaria non negozierà sotto pressione e a testa bassa. […] è chiaro che in questo momento il gas naturale viene usato come arma politica e commerciale nel contesto della guerra».