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Bulle prendono in giro 15enne disabile. Il post della mamma

disabile

Una mamma di Bergamo racconta su Facebook come due ragazzine abbiano scimmiottato il figlio diplegico. Il post ha fatto il giro del web.

“Ma che società stiamo creando?”. E’ quanto si chiede in un post su Facebook, rimbalzato sui maggiori media nazionali, una mamma di un ragazzino di 15 anni diplegico dalla nascita. Erika Defendi racconta infatti di come a Bergamo due ragazze di circa 16/17 anni, mentre pensavano a come spendere 600 euro a serata, abbiano preso in giro il figlio disabile. La mamma spiega che a farla calmare è stato lo stesso 15enne che le ha ricordato: “Le persone così ignoranti vanno ignorate… io faccio così”. La donna si rivolge poi ai suoi “coetanei che ormai sono genitori” e domanda loro: “Ma voi insegnate ai vostri figli a guardare le persone diversamente abili con occhi di ammirazione anziché dire a loro di non guardare oppure evitare l’argomento?!”.

La mamma racconta

“Sono talmente nervosa e amareggiata che devo per forza dare un senso a quello che mi è successo oggi”. E’ in questa maniera che Erika Defendi martedì 26 giugno inizia il suo post su Facebook, scritto non solo come sfogo ma nella speranza che questa denuncia sarebbe stata condivisa e avrebbe fatto il giro della Rete. In realtà, la donna ha ottenuto molto di più visto che ciò che ha raccontato è finito dopo appena due giorni nelle pagine di cronaca dei maggiori quotidiani e siti di informazione nazionali.

Erika scrive: “Bergamo centro, oggi tardo pomeriggio (26 giugno, ndr) dopo qualche commissione decido di portare mio figlio quindicenne da Grom a mangiare un gelato”. La donna spiega che nell’attesa che scatti il verde per i pedoni osserva due “ragazzine di circa 16 /17 anni” che “parlano di discoteche” e “di quanto soldi possono spendere per fare serata”, sottolineando che la cifra si aggirerebbe “praticamente a mezzo stipendio”.

“Con la coda dell’occhio vedo che sono praticamente in short con mezza chiappa fuori è un micro top fatto a reggiseno. – aggiunge – Ma vabbè non sta a me giudicare sono giovani e ci sta”. Quello che non ci sta è il fatto che poco dopo le due giovani abbiano cominciato a prendere in giro il figlio 15enne di Erika, senza apparentemente provare nemmeno un minimo di vergogna.

Ragazzine scimmiottano disabile

La donna prosegue il racconto: “Io e mio figlio le superiamo (mio figlio è diplegico dalla nascita) dopo poco a distanza di venti, trenta metri sento le ragazzine che ridono e bestemmiano“. Erika a quel punto si gira e, denuncia: “Vedo una delle due che scimmiotta la camminata di mio figlio e se la ride di brutto con l’amica, – sottolineando – non so dirvi che cosa ho provato in quel momento”.

“Ora io mi chiedo, ma che società stiamo creando?” domanda la mamma, che decide di rivolgersi direttamente a tutti i suoi “coetanei che ormai sono genitori”. “Ma voi – chiede – insegnate ai vostri figli a guardare le persone diversamente abili con occhi di ammirazione anziché dire a loro di non guardare oppure evitare l’argomento?!”.

“Perché loro sono i veri supereroi, – chiarisce – non chi spende 600 euro a serata o chi ha le scarpe all’ultima moda”. “Solo chi affronta la vita in mille difficoltà sa insegnarne il vero valore” sottolinea.

La reazione saggia del figlio

Erika Defendi rivela che a tranquillizzarla è stato proprio il figlio. Nonostante le due bulle lo stessero prendendo pesantemente in giro, il ragazzo ha impedito alla mamma di rimproverarle semplicemente dicendole: “Le persone così ignoranti vanno ignorate… Io faccio così”.

“Mi ha resa orgogliosa della sua maturità, a 15 anni sa dare lezioni di vita e sogna di laurearsi” commenta la mamma. Poi un ultimo appello: “Ricordiamoci una cosa, un giorno saremo vecchi e la maggior parte di noi saranno persone diversamente abili. Se non facciamo qualcosa adesso la maggior parte di noi si troverà nella stessa spiacevole situazione in cui ci siamo trovati io e mio figlio oggi”. “La disabilità – conclude – sta negli occhi di chi guarda”.