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Bullismo: bimbo di 8 anni si suicida dopo un'aggressione

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Un bambino di otto anni è stato ritrovato impiccato nella cameretta della propria camera. Dietro a questo gesto si nasconde un episodio di bullismo.

Il bullismo sta diventando un problema veramente molto serio e le istituzioni, a fronte di questo episodio, dovrebbero iniziare a fare qualcosa per fermarlo. Le vittime aumentano di giorno in giorno. I suicidi, soprattutto quelli di minorenni, stanno continuando ad aumentare. Ed è il caso di Gabriel Taye. I genitori lo hanno trovato senza vita nella sua cameretta di casa: il bambino si è impiccato al letto a castello della stanzetta: aveva solo otto anni.

Dietro a questa tragica fine, a cui nessuno sapeva dare una spiegazione all’inizio, potrebbe esserci in realtà una storia di bullismo consumato tra le mura della scuola che frequentava.

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Bullismo: bimbo di 8 anni si suicida

Il sistema della scuola pubblica di Cincinnati, nello stato dell’Ohio, in Usa, dove il piccolo andava a scuola, infatti nei giorni scorsi ha annunciato l’esistenza di un video delle telecamere di sorveglianza in cui si vede che il bimbo viene picchiato e lasciato esanime a terra da alcuni bulli.
Le immagini si riferiscono a due giorni prima del suicidio del piccolo Gabe, così come tutti lo chiamavano. Nel filmato si vede il bambino entrare nei bagni mentre i bulli stanno pestando un suo amichetto. Rimane impietrito davanti alla scena così i bulli afferrano anche lui e lo picchiano brutalmente fino a lasciarlo tramortito a terra. La scuola aveva sempre riferito che il piccolo era svenuto in bagno e lui non aveva mai raccontato nulla dell’accaduto ai genitori anche se aveva lamentato dolori nelle ore precedenti il suicidio.

Gabe Taye è stato colpito ed è rimasto in stato di incoscienza per sette minuti e mezzo ma la madre non ha mai saputo nulla. Se la scuola le avesse detto cosa gli era accaduto in bagno, lei lo avrebbe portato subito all’ospedale, si sarebbe rivolta a medici professionisti e avrebbe chiamato la polizia“, accusa ora il legale della donna, chiamando in causa la dirigenza scolastica anche se al momento non è accertata nessuna correlazione tra suicido e l’episodio di bullismo e non ci sono indagati.

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Le conseguenze

Purtroppo non sappiamo neanche se fosse la prima volta che Gabe era vittima di bullismo o se è stato soltanto un singolo episodio. La polizia ancora non si sente in diritto di accusare qualcuno, anche se i bambini che l’hanno lasciato esanime meriterebbero una grave punizione in qualsiasi caso.

Speriamo che questo episodio abbia fatto aprire gli occhi anche al governo degli Stati Uniti, in quanto il fenomeno di suicidi a causa di bullismo nel loro Paese cresce di giorno in giorno. E’ arrivato il momento di fare qualcosa per fermarlo e non continuare a rimanere in silenzio.

Il distretto scolastico non ci ha raccontato ancora cosa è successo” ha detto la madre ancora distrutta dal dolore per la perdita del suo piccolo.