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Bus no gender, gruppo di attivisti Lgbt contesta l'arrivo

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Revocata in extremis a Napoli l'autorizzazione al bus nogender, che sarebbe dovuto partire in città alle ore 12. La decisione sta scatenando polemiche.

Circolazione revocata al Bus delle libertà

Caos e polemiche a Napoli. Il Comune ha infatti deciso di revocare l’autorizzazione alla circolazione del Bus delle libertà, a poche ore dalla sua partenza. L’evento era previsto per le ore 12 in piazza Trieste e Trento. Il tour di questo bus fa parte della campagna nazionale promossa dalle associazioni del Family Day CitizenGO Italia e Generazione Famiglia in giro per l’Italia contro la teoria no gender a scuola. Stamattina ci sarebbe dovuta essere la tappa napoletana del bus arancione recante la scritta «I bambini sono maschi, le bambine sono femmine».

La risposta degli organizzatori

Gli organizzatori si sono indignati, soprattutto perché sono stati informati della revoca dell’autorizzazione a meno di un giorno dall’evento. Scrivono quindi in una nota: «Lo staff del sindaco lamenta il fatto che la richiesta di autorizzazione non facesse esplicito riferimento alla campagna transfobica del cosiddetto Bus della Libertà. Purtroppo per loro, l’assessore alla Mobilità del Comune aveva già firmato l’autorizzazione. Il Sindaco si è accorto del guaio politico e ha incaricato la delegata per le Pari Opportunità, Simonetta Marino, di diramare un comunicato stampa contro l’evento da loro stessi già autorizzato, bollandolo come discriminatorio e violento».

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“Democrazia a senso unico”

Il fatto ha innescato razioni da più parti. Ancora più netto è stato il portavoce del Family Day, Massimo Gandolfini: «La democrazia a senso unico si manifesta in questo modo qui, ovvero negando l’agibilità politica ad ogni espressione del pensiero che non corrisponde ai canoni del politicamente corretto».

«Questa è la libertà a senso unico della sinistra: se la pensi come loro sei democratico e intelligente, se la pensi in un altro modo sei un ignorante retrogrado e meriti la censura. Fratelli d’Italia si rivolge al prefetto di Napoli: garantisca lo svolgimento dell’iniziativa e difenda il diritto costituzionale di tutti, nessuno escluso, di esprimere le proprie idee», ha aggiunto poi Giorgia Meloni.

“Metodi fascisti”

Il deputato Alessandro Pagano della Lega-Noi con Salvini definisce ‘metodi fascisti‘ quelli del sindaco partenopeo, mentre il senatore di FI, Lucio Malan, dice che de Magistris «si è schierato contro la libertà d’espressione, contro le famiglie, contro il loro diritto-dovere di educare i figli».

“Al Popolo della Famiglia sfugge l’evoluzione individuale”

Nei giorni scorsi, il Comitato Rainbow aveva così commentato: «Li ringraziamo per averci ricordato ancora una volta la differenza tra genitali maschili e femminili (cosa della quale tutto il movimento lgbt è ben consapevole, così come lo sono i bambini all’età di 4 anni) ma quello che sfugge al Popolo della Famiglia è l’evoluzione individuale, psicologica, e oserei dire, ironicamente, anche della specie. Con l’inizio dell’anno scolastico il Popolo della Famiglia comincia ad allarmarsi facendo puro terrorismo informativo». Non ci saranno né il bus né l’eventuale informazione. Il Comune ha detto «no», creando un nuovo precedente nel rapporto tra le istituzioni del territorio. All’epoca del comizio del leader leghista a Fuorigrotta, il sindaco dovette piegarsi alla prioritaria esigenza della sicurezza che poi comunque venne a mancare fuori dalla Mostra per le intemperanze dei centri sociali.