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Cadavere di donna nel bagagliaio dell’auto e suicidio “impossibile ma non troppo”

Sul caso di presunto suicidio indagano i Carabinieri di Milano

Le indagini serrate e un esame autoptico cruciale per il giallo del cadavere di donna nel bagagliaio dell’auto e su un suicidio “impossibile"

Un caso investigativo ed umano al contempo in provincia di Brescia, con il cadavere di una donna ritrovato nel bagagliaio di un’auto ed un suicidio “impossibile ma non troppo”, a contare il tristissimo fattore del disagio esistenziale. Il terribile odore in un parcheggio fa scoprire il cadavere alle Vele di Desenzano del Garda e viene fatta l’agghiacciante scoperta: il corpo di una 50enne di Biella era chiuso nel bagagliaio di un’auto da circa dieci giorni e nessuno si è accorto di niente. 

Cadavere di donna nel bagagliaio dell’auto

Dopo l’allarme lanciato a Carabinieri e Polizia, quest’ultima con mansioni di Pg, il cadavere è stato ritrovato raggomitolato su se stesso e le prime indagini hanno portato dritte alle mesta cornice del disagio esistenziale. La 50enne aveva infatti già provato ad uccidersi ed i rilievi della Polizia scientifica e del medico legale pare abbiano asseverato un’overdose di farmaci. Insomma, la donna si sarebbe imbottita di medicine ottundenti e si sarebbe chiusa da sola nella sua tomba di lamiera

La terribile ipotesi ma serve l’autopsia

Resta però il dubbio meccanico che è anche rovello procedurale ed investigativo: come ha fatto materialmente la donna ad orchestrare una morte così terribile e “particolare”? L’esito dell’autopsia potrà dare la stura alla pista del suicidio “impossibile ma non troppo” ma la lettura possibile è che la 50enne si sia chiusa nel SUV dopo aver ingerito farmaci che le avrebbero “attenuato” la claustrofobia o velleità di ripensamento