È stato infine risolto il giallo del cadavere trovato impiccato a un guardrail a Trieste: l’autopsia effettuata sui resti dell’uomo ha confermato l’ipotesi del suicidio.
Cadavere impiccato al guardrail a Trieste, l’autopsia conferma il suicidio
Non ci sono terze persone coinvolte nella morte dell’iraniano di 52 anni rinvenuto impiccato al guardrail lungo la Grande viabilità di Trieste lo scorso 24 settembre. A determinarlo sono stati i risultati dell’autopsia eseguita nella giornata di lunedì 9 ottobre sul corpo della vittima Kamran Biria. Gli esami autoptici, dunque, escludono l’omicidio e confermano che l’uomo è deceduto per una “asfissia meccanica da impiccamento”.
A rendere i dettagli sulla morte del 52enne iraniano è stata la Procura della Repubblica di Trieste che ha, in merito al lavoro svolto dal collegio di consulenti, anche precisato che “l’esperimento settorio ha consentito di attribuire le cause della morte ad asfissia meccanica da impiccamento e di escludere altre lesioni traumatiche riferibili all’azione di terzi”.
- LEGGI ANCHE: Prima la rissa per una spallata, poi la gola tagliata con un narghilè: uomo ucciso ad Arezzo, arrestato un 33enne
Nessun coinvolgimento di terzi
“Nel corso dell’esame autoptico si è proceduto ai prelievi di organi e tessuti per i successivi esami istologici e al prelievo di campione ematico da vena cava inferiore”, ha aggiunto la Procura.
Il documento firmato dal procuratore capo Antonio De Nicolo, quindi, esclude la violenza e “altre lesioni traumatiche riferibili ad azione di terzi”.
A seguito delle conclusioni dell’autopsia, il pubblico ministero Maddalena Chergia ha emesso il nulla osta per la sepoltura del 52enne.