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Cade in un crepaccio davanti al padre, 17enne morto sul Rosa

monte rosa

L'escursionista giapponese è precipitato in una voragine di 12 metri. Un guardiano aveva consigliato ai due di tornare indietro.

Un alpinista giapponese di 17 anni è morto dopo essere precipitato in un crepaccio profondo 12 metri sul versante settentrionale del Monte Rosa, in Svizzera. Il giovane è caduto sotto gli occhi del padre; i due erano partiti da Zermatt, e gli era stato consigliato di tornare alla base visto l’equipaggiamento poco adatto.

17enne muore sul Monte Rosa

È terminata tragicamente l’escursione in montagna di un padre e suo figlio di 17 anni, morto dopo essere caduto in un crepaccio sul versante Nord del Monte Rosa, in territorio svizzero. L’adulto e il giovane avevano cominciato il proprio percorso da Zermatt, località elvetica situata nel Canton Vallese, per raggiungere capanna Monte Rosa, ad un’altezza di 2883 metri.

Sulla strada per arrivare al rifugio, i due, muniti di ramponi e piccozza, avevano attraversato il ghiacciaio del Gorner (Gornergletscher), terzo ghiacciaio svizzero grazie a una lunghezza di 14 chilometri, lungo un percorso impegnativo che presenta diversi crepacci.

Una volta giunti al a capanna Monte Rosa, il guardiano aveva consigliato al padre e al figlio di rientrare alla base, a Zermatt, proprio in virtù del loro equipaggiamento, non considerato adatto all’uscita.

Casi precedenti

Sempre nella stessa zona, cinque escursionisti erano morti nei giorni a ridosso dell’1 maggio, rimasti intrappolati lungo il percorso sci-alpinistico che collega Chamonix proprio a Zermatt. La tratta è conosciuta come “la regina delle traversate delle Alpi”, ed è frequentemente battuta dagli appassionati di montagna italiani e stranieri. Nell’occasione, il gruppo era stato sorpreso da nebbia fitta e vento gelido che avevano causato un crollo della temperatura, che aveva toccato i 20 gradi sotto zero, uccidendo gli alpinisti per ipotermia.

Nel medesimo periodo, era stato avvistato il corpo di una turista russa che era stato disperso per due giorni a partire dalla sera del 28 aprile dopo che l’escursionista aveva cercato di attraversare un ghiacciaio nel versante meridionale del Monte Rosa indossando delle ciaspole.