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Caffè amaro: chi lo beve è un probabile psicopatico

caffè

Caffè amaro o senza zucchero? Gli studiosi dell'Università di Innnsbruck hanno scoperto che chi lo beve amaro è un probabile psicopatico e narcisista.

Una delle bevande più diffuse in Italia è certamente il caffè. Lo si beve in molti modi e soprattutto c’è chi lo predilige zuccherato e chi invece lo prende amaro spiegando, peraltro, che è il solo modo per assaporarne realmente il gusto. Probabilmente non si saprà mai chi possa avere ragione ma alcuni studiosi hanno avvalorato un’ipotesi alquanto bizzarra.

Il Caffè: la bevanda nera

Coloro che hanno studiato quali comportamenti possa portare il caffé amaro non sono molto distanti da noi. Ci troviamo infatti all’Università di Innsbruck, ridente cittadina montana che si trova, appunto, in Austria. Tra i vari studi effettuati eccone una che riguarda la “bevanda nera” amata da molti. Chi lo beve, infatti, senza zucchero e quindi amaro potrebbe essere un narcisista o addirittura uno psicopatico.

caffè amaro

Il numero di amanti del caffé preso a campione non è elevatissimo. Si parla di oltre 1000 persone sulle quali gli studiosi hanno approfondito la ricerca. Certamente, vista la popolazione che ne fa uso, non una quantità destinata a portare dubbi negli abitanti che lo amano zuccherato ma certamente una piccola porzione che, alla fine, hanno dato risposte davvero inaspettate.

C’è da dire che periodicamente vengono effettuati su gruppi a campione di persone prese a caso, analisi di questo genere, riguardante in pratica ciò che si mangia. Quindi non c’è affatto da stupirsi che sia stato preso in considerazione pure il caffè.

Caffè amaro o zuccherato?

Pensare che i profili giusti per essere psicopatici siano quelli che amano il caffé amaro, probabilmente mai ce lo saremmo aspettati. In pratica i gusti amari in generale esalterebbero questa situazione. Si potrebbe dire che esiste un lato oscuro per la popolazione che predilige l’amaro al dolce. Un lato che le porterebbe nella vita al narcisismo ovvero che amano solo se stessi, termine derivato da Narciso.

Quest’ultimo era un mito della mitologia greca famoso per la sua bellezza che rifiutò l’amore della ninfa Eco e che, per punizione, fu destinato ad innamorarsi della propria immagine tanto che morì nel tentativo di abbracciare la propria immagine riflessa in uno specchio d’acqua. L’università di Innsbruck spiega, al termine dei vari studi effettuati, quindi che: “forniscono la prova empirica che la preferenza per un gusto amaro è legata a tratti delle personalità malevoli, ambigui e con scarsa empatia verso il prossimo”.

Sarà vero? E’ chiaro che ognuno potrà avere le proprie idee. Sull’argomento caffé amaro o caffé zuccherato molti sono intervenuti dando la propria spiegazione sull’utilizzo migliore della prima o della seconda soluzione. C’è chi dice che lo zucchero elimini il sapore e il gusto della bevanda colorata di nera e che quindi sia meglio berlo amaro per assaporarne maggiormente le capacità e chi invece pensi che non cambi il gusto anche aggiungendovi lo zucchero o un qualsiasi altro dolcificante.

Gli studi sul caffè

Alcuni studi in tal senso hanno determinato come il caffè sia un piacere e vada bevuto come meglio si crede, va vissuto per far piacere a se stessi e quindi, essendo versatile, lo si può fare in svariate maniere (con la panna, con il latte, insieme ad altri elementi come alcoolici oppure cacao, ad esempio). Di fatto lo zucchero non nasconde affatto, secondo altri studiosi, il gusto del caffé mantenendone inalterate le caratteristiche. Resta il fatto che bere il caffé sia un fatto personale e che ognuno possa gradirlo come meglio crede.

Magari lo studio austriaco accentuerà la paura che, davanti ad una persona che lo prende amaro, ci si possa imbattere in un psicopatico o in un narcisista ma alla fine anche questi studi vanno presi non completamenete alla lettera perché, nel mondo, persone che amano il caffé al naturale sono moltissime e non sempre queste hanno problematiche così gravi.