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Calcio, il capitano della Nazionale russa Artem Dzyuba rifiuta la convocazione: il motivo

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Ancora un altro caso scuote lo sport russo. l'attaccante della nazionale Artem Dzyuba ha rifiutato la convocazione perché ha familiari in Ucraina.

Mentre la guerra continua ad infuriare in Ucraina un altro caso scuote il mondo dello sport russo. L’attaccante della nazionale di calcio russa Artem Dzyuba ha rifiutato la convocazione allo stage da parte del commissario tecnico Valery Karpin. La motivazione alla base della sua decisione sarebbe dovuta alla residenza di diversi familiari del calciatore sul suolo ucraino. La notizia è stata data dalla stessa Federazione di calcio russa.

Il capitano della Nazionale di calcio russa rifiuta la convocazione: i motivi

Come ha spiegato l’allenatore della Nazionale russa Karpin – da parte del centravanti -rimane comunque la volontà di far parte della squadra. Tuttavia, ha anche precisato “a causa della difficile situazione in Ucraina, dove si trovano molti dei suoi parenti, si è scusato e ha chiesto di non convocarlo per il ritiro della Nazionale a causa di circostanze familiari. Abbiamo deciso di rimanere in contatto con lui e continueremo a seguire le sue prestazioni in campionato”.

“Sono orgoglioso di essere russo”

In un lungo post su Instagram datato 2 marzo Dzyuba aveva dichiarato cosa ne pensasse della guerra. Ad ogni modo si è detto orgoglioso di essere russo e di non provarne vergogna:

“Fino a poco tempo fa, non volevo parlare degli eventi in Ucraina. Non volevo, non perché ho paura, ma perché non sono un esperto di politica, non ci sono mai entrato e non avevo intenzione di farlo (a differenza di un gran numero di scienziati politici e virologi che sono apparsi di recente su internet). Ma come tutti gli altri, ho la mia opinione. Dal momento che sono attratto da questo argomento da tutte le parti, lo esprimerò. La guerra fa paura. Ma sono scioccato dall’aggressività umana e dall’odio, che ogni giorno acquisisce proporzioni trascendenti. Sono contro la discriminazione basata sulla nazionalità. Non mi vergogno di essere russo. Sono orgoglioso di essere russo. E non capisco perché gli atleti dovrebbero soffrire adesso”.

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