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Caldo record, Maurizio Martina: 10 regioni richiedono stato di calamità

caldo record

Dieci regioni si apprestano a richiedere lo stato di calamità. Il ministro Martina: pronto anticipo di 700 milioni da UE per contrastare caldo record.

Emergenza siccità

Il caldo record di questi giorni sta portando molte regioni a un livello di siccità tale da richiedere lo stato di calamità naturale. Dieci finora le richieste comunicate al Governo per l’emergenza: Emilia Romagna, Veneto, Toscana, Marche, Lazio, Molise, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna, contando anche la Provincia autonoma di Trento. A riferire delle richieste è il Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina. La rassicurazione però arriva immediatamente: “Pronti a rispondere con tempestività, con l’attivazione degli strumenti del Fondo di solidarietà nazionale“.

Con il decreto sul Mezzogiorno appena approvato, e l’attivazione della sospensione dei mutui e pagamenti dei contributi assistenziali e previdenziali, l’obiettivo primario è quello di salvaguardare le imprese agricole del Paese che verranno danneggiate dalla siccità di questa estate 2017. “Per fronteggiare la scarsità d’acqua – continua Martina – è necessario mettere in campo un mix di interventi“.

Anticipi UE per il caldo record

Previsto inoltre un miglioramento dell’accordo con la Commissione Europea per gli anticipi previsti dalla Pac e dello sviluppo rurale dei fondi. La cifra ammonta intorno ai 700 milioni di euro da dedicare alle strutture irrigue, andando a sommarsi alla cifra percepita finora per un totale di 2,3 miliardi. Il decreto Mezzogiorno fornirà inoltre il supporto necessario per quelle aziende che non hanno o non hanno potuto sottoscrivere assicurazioni in vista dell’evento meteorologico.

Il fenomeno della siccità, tuttavia, è previsto a peggiorare nei prossimi giorni a causa delle scarse precipitazioni e delle alte temperature. Il caldo eccessivo andrà a colpire principalmente le regioni del Sud Italia e le isole, mentre per il Nord già dalla prossima settimana è prevista una leggera attenuazione che vedrà estendersi nel resto del Paese solo a partire dal 10 agosto.

Superati i record precedenti in ogni città

Si tratta della quinta ondata di caldo, la più alta finora, portata dall’anticiclone Nordafricano e che ha già superato tutti i record delle passate stagioni. Se l’estate 2016 è stata comunque poco al di sopra delle temperature medie, ma nella norma per quanto riguarda le precipitazioni, l’estate di quest’anno sembra addirittura poter superare i record di picco più alto in ogni singola città del Paese. A Ferrara la settima scorsa sono stati percepiti 46°C, ad Alghero si è superato il record del 2003 (40,4°C) arrivando a 42°C, a Firenze si registrano 41°C e a L’Aquila si sono superati i 38°C. Per il capoluogo abruzzese si tratta di un nuovo record, considerata l’altitudine cui è posta (700 m s.l.m.).

Tali temperature sono comunque l’effetto del più grave problema del riscaldamento globale: già il CNR a giugno di quest’anno aveva dichiarato che il 2017 poteva esser considerato l’anno record dell’innalzamento delle temperature, confrontando i dati del trentennio 1971-2000, con picchi di +2,2°C registrati solo nel 2007. Al momento si registra “solo” un +1,9°C, ma si appresta comunque a divenire la seconda stagione più calda dopo la scorsa primavera, dal 1800 a oggi.