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Calearo Antenne, con Fondo Gid 7,5 mln euro per rilancio e nuovi mercati

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Roma, 22 giu. (Labitalia) - È di 7,5 milioni di euro il prestito concesso all’azienda veneta Calearo Antenne grazie al Fondo Gid (Grandi imprese in difficoltà), per sostenere, con il suo piano di rilancio, l’espansione su nuovi mercati e una maggiore efficienza produttiva e...

Roma, 22 giu. (Labitalia) – È di 7,5 milioni di euro il prestito concesso all’azienda veneta Calearo Antenne grazie al Fondo Gid (Grandi imprese in difficoltà), per sostenere, con il suo piano di rilancio, l’espansione su nuovi mercati e una maggiore efficienza produttiva e organizzativa. Gestito da Invitalia e istituito dal ministero dello Sviluppo economico, il Fondo è destinato alle grandi imprese in difficoltà dopo la pandemia e mette a disposizione finanziamenti agevolati a 5 anni.

Calearo è tra i leader europei nella produzione di antenne e componenti per il mercato automotive e per altri settori ad alta tecnologia e ha tra i propri clienti tutti i principali produttori di autoveicoli in Europa. L’azienda ha i propri stabilimenti a Isola Vicentina (Vicenza) e opera a livello internazionale gestendo, attraverso le sue controllate, 3 siti produttivi in Italia, Tunisia e Slovacchia e 3 poli logistici (Stati Uniti, India e Cina) per la fornitura ai clienti di altri continenti. Occupa a livello di gruppo oltre 900 addetti e il progetto di rilancio porterà a un aumento dell’organico di circa il 20%. ()

Una storia, quella di Calearo Antenne, che ha inizio nel 1957, quando fu creata dai soci fondatori Alessio Calearo e Lucia Ciman, per realizzare inizialmente campanelli per biciclette, come racconta il presidente, Massimo Calearo: “La Calearo nasce 65 anni fa e dal 1960 fa antenne per il sistema automotive. E’ partita con mio padre e mia madre facendo campanelli per biciclette e poi siamo andati nell’automobile e nelle antenne. Oggi siamo tra i primi gruppi a livello europeo, abbiamo 28 industrie automobilistiche e siamo veramente tecnologicamente molto avanzati”.

L’intervento del Fondo Gid metterà a disposizione risorse da dedicare al piano di sviluppo, che prevede l’ingresso in nuovi mercati (nautico, ferroviario, militare e aerospaziale), l’ulteriore crescita sui mercati extra-europei (in particolare Stati Uniti, Medio ed Estremo Oriente) e una ottimizzazione del modello gestionale, logistico e produttivo attraverso il rafforzamento dei livelli di automazione. Le risorse del Fondo Gid saranno destinate anche a potenziare il Centro ricerche Calearo, laboratorio d’eccellenza nel campo delle radio frequenze e delle trasmissioni, inaugurato nel 2005, che ospita un team di dottori di ricerca, ingegneri, fisici e tecnici altamente specializzati. Grazie al focus su ricerca e sviluppo, l’azienda potrà consolidare il suo posizionamento di leader tecnologico del settore, concentrandosi sempre più su segmenti di offerta ad alto valore aggiunto.

Un sostegno che arriva dopo due anni molto difficili per il comparto. “Il mondo dell’automotive, come tutti sanno, ha avuto una grossa crisi. Noi siamo stati colpiti prima dalla pandemia, poi dalla mancanza dei chip, ultimamente dalla guerra. E Invitalia ci ha aiutato, perché abbiamo cercato e stiamo cercando di diversificare la nostra produzione e per fare questo abbiamo un progetto molto forte. La nostra tecnologia è all’avanguardia e dal mondo dell’automobile vogliamo andare in mondi vicini, come i treni, gli yacht, il settore aeronautico e quello dei track. Con Gid, Invitalia ci è stata vicino, ha approvato il nostro piano e ci è stata di aiuto”, rimarca Calearo.

E proprio il rapporto con Invitalia e la sinergia pubblico-privato sono stati, per l’azienda, molto positivi. “Direi che qui veramente Invitalia ha fatto ‘gol’, nel senso che, con il suo aiuto, grazie al progetto Gid, ci ha fatto vedere un’altra cosa. Abbiamo visto un’azienda pubblica che opera come il privato, molto preparata, poco burocratica, molto attenta al cliente. Quindi, direi: averne di Invitalia così nel nostro paese”, conclude Calearo.