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Calenda contro la partecipazione di Zelensky al Festival di Sanremo: "Fuori contesto può essere un boomerang"

Calenda Carlo

Il leader del Terzo Polo si esprime a sfavore della partecipazione di Zelensky a Sanremo: "Non si può parlare di guerra tra uno sketch e una canzone"

«Bombe e note». Questo il titolo che Carlo Calenda dà alla partecipazione di Zelensky al Festival di Sanremo. Un’idea sbagliata secondo il leader del Terzo Polo, che, sebbene riconosca il festival come un’importante occasione di comunicazione, non lo riconosce il contesto giusto per parlare della situazione dell’Ucraina, «tra uno sketch e una canzone». Come dichiarato dal politico in un’intervista a Concetto Vecchio, “temo che si rivelerà un boomerang”.

La pesante critica a Giuseppe Conte

Accusando il leader del M5s di usare il disagio provocato dalla guerra per prendere voti, banalizza poi i suoi interventi politici paragonandoli a speranze puramente umane piuttosto che di un politico intenzionato a prendere in mano le redini di un Paese: «Risponde sempre di volere bene alla mamma e di volere la pace nel mondo, un po’ come miss Universo. […] Ecco, Conte fa la stessa cosa». Calenda rimane, invece, comprensivo nei confronti della scelta del presidente dell’Ucraina di prendere parte al festival: «Vuole che l’opinione pubblica non si addormenti sulla guerra in Ucraina. Lo capisco».

Calenda: “Salvini contro l’Ucraina”

Lo dichiara senza mezzi termini e senza esitazione. Ne è convinto. Come è convinto che, lo stesso leader della Lega sia un «alleato di Putin, che Meloni per fortuna tiene a bada, ma non appena si apre uno spiraglio lui s’infila e attacca l’Ucraina».