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Caloriferi, la denuncia: “Vanno pagati anche se sono spenti”

Pagamento del calorifero

Denuncia riguardante i caloriferi: è emerso che il loro consumo va pagato anche se sono spenti durante la stagione estiva. I pareri degli esperti.

In nome del risparmio energetico, dallo scorso giugno è stata resa obbligatoria per legge l’installazione di termovalvole e ripartitori di calore – scatoline attaccate al calorifero –, ma il problema – ha denunciato qualcuno la settimana scorsa alla rivista Il Salvagente, che si occupa di truffe ai danni dei consumatori – è che i caloriferi si devono pagare anche se sono spenti, magari durante la bella stagione. Ecco la denuncia di un fatto che potrebbe essere accaduto a milioni di italiani.

La denuncia

E' servito a verificare il problema

Il ripetitore è stato applicato nell’appartamento di questo signore nel settembre dello scorso anno ed egli non ha riscontrato nessuna anomalia, finchè alla fine del mese non ha controllato il contatore prima del momento stabilito per riaccendere i caloriferi e non ha visto che i ripetitori, i quali erano stati precedentemente azzerati, avevano totalizzato già 315 scatti. “Facendo – quindi – un rapporto tra l’ammontare di scatti consumati complessivamente nell’ultima stagione invernale e il costo delle bollette per il riscaldamento, è giunto alla conclusione che questi 315 scatti erroneamente calcolati corrispondono a circa 30 euro, pari al 5% circa del consumo”.

L’inquilino ha deciso allora di interpellare l’amministrazione condominiale e “dal momento che i ripartitori non avrebbero dovuto funzionare durante i mesi estivi, per la semplice ragione che i termosifoni erano spenti, questi mi consiglia di chiamare l’installatore che mi rassicura sul fatto che a chiusura esercizio 2017/2018, tale valore verrà sottratto dal totale”, ha detto l’uomo.

Ma questi non era convinto: “Non essendo passato l’addetto a rilevare questi consumi anomali estivi e ad azzerare di nuovo i ripartitori, mi domando come faranno a stabilire anche per gli altri condomini i valori da scontare? Mi chiedo a questo punto se questo comportamento anomalo sia imputabile solo al modello installato nei nostri appartamenti oppure riguardi tutti i ripartitori. Se così fosse, ci sarebbe da preoccuparsi”.

Le risposte degli esperti

Controllo del contattore

Secondo Franco Pozzoni, Presidente di CNA installazione impianti Lombardia, “è normale” che il sistema di contabilizzazione inganni il consumatore. In particolare, ha spiegato Pozzoni, “La scatoletta bianca misura la differenza di calore del radiatore rispetto all’ambiente. Se ho un radiatore che è irraggiato dal sole durante l’estate, e si scalda la piastra d’acciaio, questa diventa calda rispetto all’ambiente, il ripartitore comincia a conteggiare”.

Un esperto ingegnere, interpellato anch’egli sul caso, “basterebbe una differenza di temperatura di 3-4 gradi tra radiatore e atmosfera circostante per far partire il conteggio degli scatti. Che poi prosegue a registrare differenze anche inferiori a un grado. Un problema che con il caldo torrido delle ultime estati potrebbe essere capitato a moltissimi italiani”.

Pagamento del calorifero

In caso di falsi consumi estivi conteggiati, quindi, “si può contestare l’amministratore o la ditta responsabile dei termoimpianti per la non regolarità della ripartizione delle spese, e chiedere un rimborso adeguato”, ha suggerito il presidente della CNA installazione impianti Lombardia.

Intanto è stato annunciato che alcune associazioni di consumatori hanno chiesto l’azzeramento dei contatori per evitare casi come quello che abbiamo detto.