Giampiero Casoni Cambia la ricetta della piadina IGP: entrano nuove varianti e da ora non sarà solo riconosciuta la versione “ortodossa” ma lo saranno anche quelle con farro, latte, miele ed olio di semi di girasole. Qualche romagnolo purosangue magari storcerà il naso ma le cose stanno così. Il disciplinare degli ingredienti per la piadina romagnola Igp apre alle varianti che comprendono ulteriori materie prime.
Perché cambia la ricetta della piadina IGP
Il ventaglio del riconoscimento del marchio si amplia e l’annuncio di questa evoluzione-rivoluzione di un protocollo di alimentazione del 2014 lo ha dato il Consorzio di promozione e tutela della piadina romagnola in una conferenza stampa al cinema Fulgor di Rimini. Ma perché aggiornare? Per la “necessità di far entrare nel Consorzio altri produttori di piadina del territorio, i quali, nell’ingegneristica di produzione, hanno questi ingredienti diversi dal disciplinare. Sono comunque ingredienti storici”. Chi lo ha detto? Il presidente del Consorzio Alfio Biagini, che incalza: “Bisogna presentare delle motivazioni storiche sugli ingredienti che sono stati accettati dal Ministero e dalla comunità europea“.
Biagini: “Solo in Romagna e solo con il marchio”
Quindi Biagini rammenta: “Chi vuole fare la piadina romagnola a marchio Igp può farla solo in Romagna e solo con il disciplinare che così protegge l’economia del territorio”. Intanto l’assessore all’Agroalimentare dell’Emilia-Romagna, Alessio Mammi ha annunciato che sono stati “stanziati 1,8 milioni di euro per la promozione sul mercato italiano e tedesco attraverso il progetto triennale ‘Piadina romagnola & friends’. Dobbiamo andare sui mercati internazionali, accompagnare le imprese e i consorzi. Lo abbiamo fatto nel corso del 2022 andando a New York e a San Francisco”.
