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Come cambiare la password del wifi

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Alcuni semplici accorgimenti per rendere più sicura la nostra connessione wifi, a partire da una password meno accessibile. Croce e delizia di milioni di utenti, la connessione wifi, a prescindere dal dispositivo cui afferisce (dal più ordinario PC agli smartphone di ultima generazione) necessita...

Alcuni semplici accorgimenti per rendere più sicura la nostra connessione wifi, a partire da una password meno accessibile.

Croce e delizia di milioni di utenti, la connessione wifi, a prescindere dal dispositivo cui afferisce (dal più ordinario PC agli smartphone di ultima generazione) necessita ormai di protocolli di sicurezza analoghi a quelli con i quali proteggiamo (o cerchiamo di proteggere: anche lì, la perfezione e molto lontana dall’essere raggiunta) i nostri dati più sensibili, dal conto in banca in giù. Il motivo è semplice: nello “storico” dei nostri dispositivi elettronici di comunicazione – al di là cronologia, cookies, preferiti, accessibili anche offline – spesso si annidano informazioni sul nostro conto di varia natura, che in molti casi è opportuno non divulgare, non solo per motivi di tutela della privacy. Password, login automatici a siti o provider di posta elettronica, perfino comandi a distanza (automobili di ultima generazione, o persino case, i cui antifurti possono essere sbloccati per via telematica), gran parte della nostra vita, se siamo degli utenti smart abituati alla comodità del comando telefonico, passa attraverso la segretezza telematica. Ecco perché si rende necessario proteggere l’accesso remoto dai nostri dispositivi personali, non solo mediante la protezione degli stessi (PIN o password di ingresso, comunque aggirabili da spyware evoluti), ma anche inibendo a terzi l’accesso “abusivo” alle nostre connessioni wifi.
La pratica più immediata consiste nel modificare la password del nostro wifi, ma non tutti sono a conoscenza del metodo per effettuare una modifica tutto sommato semplice. Considerando che la modifica password dei dispositivi mobili è generalmente una modifica guidata (d’altronde, sono gli strumenti più sensibili), concentriamoci sul PC, di solito la macchina meno accessibile. La password di accesso al wifi non “appartiene” al computer in quanto tale in quanto tale, ma al router che gestisce il traffico in entrata e in uscita: il computer è solo l’utilizzatore finale della connessione. Ma da esso si può risalire alla password, tramite l’indirizzo IP della linea: questo è in genere scritto sul corpo del router stesso, oppure nel relativo manuale di istruzioni. Altrimenti, dal prompt dei comandi di Windows è sufficiente digiare “cmd” e premere invio, quindi digitare “ipconfig” e premere invio: alla voce “Gateway predefinito” c’è l’indirizzo IP. In genere si tratta di un numero di otto o dieci cifre, inframmezzate da alcuni punti. A quel punto, bisogna aprire un browser qualsiasi, e digitare l’IP nella barra degli indirizzi, quindi premere invio. Si aprirà il pannello di controllo del modem: qualora questo sia a sua volta protetto dalla combo username/password (in genere, si tratta di una combinazione standard come “admin/admin” o “admin/password”, conviene innanzitutto provare queste formule di default), altrimenti esistono dei software gratuiti (uno dei più conosciuti è Routerpassview) che, una volta installati, riescono a risalire ai dati di accesso di modem e router partendo dai dati di configurazione.
Una volta effettuato l’accesso al pannello di controllo, nella sezione dedicata alla configurazione della rete wireless bisogna individuare la maschera per il cambio di chiave d’accesso WEP/WPA, basta selezionare il tipo di chiave di accesso (WEP o WPA) e digitare la nuova chiave d’accesso (spesso viene chiesto di digitarla due volte in due campi diversi per evitare errori di digitazione). Ovviamente, tutti i tecnici informatici consigliano di scegliere una password “complicata”, a patto di riuscire a ricordarla a memoria: tenere nel portafogli un “pizzino” con la password, infatti, equivale ad avere una password facilmente accessibile. Senza considerare i pericoli di smarrimento.