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Cambio gomma: le tipologie di cric

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Ad aria, a losanga, a bottiglia o idropneumatici: tutte le tipologie di cric tra cui scegliere per gli automobilisti alle prese con il cambio di una gomma.

Sei in procinto di comprare un cric per la tua macchina? Allora sarà interessante per te sapere che sul mercato esistono diverse tipologie tra cui puoi scegliere. Per esempio il cric a carrello, che però viene usato soprattutto nelle officine: si tratta, infatti, di uno strumento che dà l’opportunità di sollevare veicoli di 2 tonnellate o anche di più. Composto da un martinetto idraulico e da un telaio piuttosto rigido, il cric a carrello è munito – come il nome lascia intuire – di ruote che consentono di spostarlo e di movimentarlo in base alle necessità. In ogni caso è uno strumento stabile, e di conseguenza semplice da utilizzare e contraddistinto da una notevole praticità.

Il cric a cremagliera

La versatilità è, invece, il punto di forza del cric a cremagliera, che si può impiegare per qualunque tipo di sollevamento, inclusi i veicoli 4×4 e perfino i trattori. Il suo funzionamento è basato su una manovella che deve essere girata. Per la sua struttura, il cric a cremagliera è in grado di sollevare pesi molto elevati, fino a camion di 15 tonnellate. È evidente che per un utilizzo ottimale e in condizioni di sicurezza è sempre preferibile usufruire di supporto per non correre rischi.

Il cric a bottiglia

Come avrai capito, i primi due cric che abbiamo menzionato sono destinati soprattutto a un uso professionale. Se, invece, sei in cerca di un prodotto per un uso comune, destinato alla vita di tutti i giorni e agli imprevisti che ti possono capitare in strada, potresti optare per un cric a bottiglia, la cui denominazione deriva dalla sua forma. In questo caso, in base al modello sarà possibile sollevare pesi di diverse entità. Le piccole dimensioni ne garantiscono la semplicità di utilizzo, anche se la mancanza di ruote può essere considerata da taluni sinonimo di scarsa praticità.

Il cric a losanga

In molti casi le case automobilistiche mettono a disposizione degli acquirenti dei veicoli un cric a losanga come parte della dotazione del mezzo che viene comprato. Si tratta di un accessorio facile da utilizzare anche in virtù della sua maneggevolezza. Tutto quel che bisogna fare è collocare il cric sul suolo per poi inserirlo nei pressi della gomma che deve essere sostituita, in un punto specifico del telaio. Il cric a losanga non può sollevare più di una tonnellata e mezza di peso, ma ci si può accontentare se lo si usa solo per sostituire le gomme.

Vista la varietà dei modelli a disposizione, è evidente che il costo di un cric cambia in base al prodotto che si decide di comprare. Si spazia, in un assortimento molto ampio, da tipologie decisamente convenienti a modelli più costosi. In linea di massima il range è compreso tra i 100 e i 500 euro. Quel che è certo è che saper distinguere le diverse tipologie che si trovano in commercio è un buon primo passo in vista di un acquisto oculato.

I cric ad aria

Infine, vale la pena di menzionare i cric ad aria. Noti anche come cric pneumatici, sono ideali per i professionisti o comunque dedicati agli hobbisti esperti, riuscendo a garantire una capacità di sollevamento che può toccare le 30 tonnellate. Questi cric sono abbinati a un compressore di aria, e possono essere di due tipi: cric oleopneumatici e idropneumatici o cric a cuscino d’aria. Questi ultimi si basano su una tecnologia più semplice, ma hanno una capacità di carico ridotta, di solito compresa tra le 2 e le 3 tonnellate. Sono formati da due o tre cuscini e possono essere collocati su telai dotati di ruote; si fanno apprezzare per l’ingombro ridotto, che rende agevole l’uso.

I cric idropneumatici ed oleopneumatici

Nel caso dei cric idropneumatici ed oleopneumatici, invece, la tecnologia è più avanzata. Un martinetto viene azionato da un fluido idraulico che a sua volta è stato messo sotto pressione dall’aria compressa. La capacità di sollevamento raggiunge le 30 tonnellate, e in caso di necessità è possibile incrementare l’altezza di sollevamento attraverso delle prolunghe. Tra i dispositivi di sicurezza ci sono il controllo della discesa del carico a seconda del peso e l’anticaduta, che risulta utile se l’aria compressa si interrompe.