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Camera ardente Veronesi a Palazzo Marino, Milano: l'11 novembre i funerali

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Aperta dalle 11 di stamane le porte  della camera ardente pubblica per Umberto Veronesi. Tutti potranno andare a porger l'ultimo saluto fino a domani,  venerdì 11 novembre, giorno del funerale laico.  Entrato per primo il sindaco Sala. Due corone di fiori  e tante rose rosse vicino  al feretr...

Aperta dalle 11 di stamane le porte della camera ardente pubblica per Umberto Veronesi. Tutti potranno andare a porger l’ultimo saluto fino a domani, venerdì 11 novembre, giorno del funerale laico. Entrato per primo il sindaco Sala.

Due corone di fiori e tante rose rosse vicino al feretro di Umberto Veronesi. Il professore, il luminare della scienza che è morto nella serata di martedì 8 novembre. La città di Milano è presente per dire al professore addio. La camera ardente è a Palazzo Marino. Ed è pubblica. Già era stato preannunciato ieri dalla figlia Giulia.

Dunque porte aperte in piazza Scala. Dalle 11 fino alle 20, aperte a chiunque senta di voler presentare l’ ultimo saluto a Umberto Veronesi. Già prima delle 11 impressionate la coda davanti all’ingresso della camera ardente. In fila uomini e donne di tutte le età. Presenti moltissimi pazienti dell’ex ministro, desiderosi di ricordarlo per la sua umanità e la sua sensibilità nel rapporto con i malati.

Il figlio di Veronesi, Alberto Veronesi, il direttore d’orchestra dalla camera ardente dichiara: “Lui che ha sempre predicato l’eutanasia, cioè il diritto di non soffrire, in qualche modo non ha voluto essere curato: non ha voluto essere ricoverato e non ha voluto nessun prolungamento. Ha voluto andarsene, e questo è stato inevitabile, se n’è andato in maniera naturale. Se ne è andato in modo naturale, nessuno pensava che ci sarebbe stato un decorso così rapido. Pensavamo di festeggiare i suoi 91 anni il prossimo 28 novembre. Invece, adesso, ricordiamo l’ultimo compleanno in cui ha raccontato tutta la sua vita. Purtroppo mio fratello Paolo non è qui oggi perché sta operando e come sapete operare non è una cosa a cui si deroga, perché ha a che fare con la vita delle persone”.

Il primo ad entrare nella camera ardente è stato il sindaco Giuseppe Sala, con la fascia tricolore. Non era solo, ma accompagnato dal vice sindaco Anna Scavuzzo e dal presidente del consiglio comunale Lamberto Bertolè. Sala che dopo qualche secondo di silenzio e poi è andato a salutare la famiglia dell’oncologo.

Anche il presidente della Regione RobertoMaroni si è presentato. Ma è andato via dopo pochi minuti senza rilasciare nessuna dichiarazione.

Il sindaco Sala ci tiene a specificare: “L’umanita’ e’ fondamentale per chi sta male e Veronesi era un maestro in questo”. Sala che si ricorda bene della sua malattia in cui, dichiara, si e’ sentito protetto dalla figura di Veronesi. Poi ricorda un episodio: quando non era ancora ne’ sindaco ne’ amministratore di Expo, ma semplicemente un uomo malato di cancro. E Veronesi gli diede il suo numero di telefono dicendo: “chiama quando vuoi’.

Sala continua: “Alla fine è questo che fa la differenza perché quando si è malati ci sono momenti di tranquillità e momenti di paura e poter contare sulle parole al di là delle cure è molto importante”. Questa cosa sobria e silenziosa e’ la rappresentazione della nostra citta’. Era una persona che non si e’ mai risparmiata, ha rilasciato interviste anche fino a quattro giorni prima della sua morte. Non ha mai rinunciato a svolgere una funzione di guida coraggiosa”. Infine il sindaco si sofferma nel sottolineare l’importanza del credere nella medicina, proprio seguendo l’esempio lasciato dal luminare oncologo.

La camera ardente sarà aperta fino venerdì 11 novembre dalle 8.30. Dopo di che, alle 11 si terrà il funerale. Sarà un rito laico all’interno del municipio. Racconta il figlio Alberto: “Domani faremo un piccolo omaggio musicale prima dei discorsi ufficiali del sindaco e dei miei fratelli”. I brani scelti da Alberto per il saluto al padre sono: Il chiaro di luna di Beethoven e Tu che di gel sei cinta, la canzone di Liù prima di ammazzarsi nella Turandot.

Sarò presente anche Emme Bonino con un suo intervento, voluto dalla famiglia Veronesi.