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Camera dei deputati, terzo via libera del voto dei 18enni al Senato

Voto 18enni senato

La Camera dei deputati ha dato il via libera con 405 voti favorevoli l'estensione del voto dei 18enni al Senato.

Con ben 405 voti favorevoli, 5 contrari e solo 6 astenuti, la Camera dei deputati ha votato quasi all’unanimità il voto dei 18enni al Senato che andrebbe a ridurre la precedente norma che prevedeva ll voto del Senato dai 25 anni in su. L’approvazione che è arrivata alla sua terza lettura dovrà essere letta una quarta volta durante l’assemblea che si terrà prossimamente a Palazzo Madama. Si tratterebbe secondo il Ministro per i rapporti con il parlamento D’Incà di un passo avanti decisivo. Con questa riforma dunque circa 4 milioni di giovani potrebbero votare il Senato. 

Voto 18enni senato, un’approvazione quasi all’unanimità

Con la terza rilettura alla Camera dei deputati l’estensione dei voto dei 18enni al Senato è stata approvata dalla quasi totalità dei presenti. Nello specifico sono 405 voti favorevoli, 5 contrari e 6 astenuti. Qualora la riforma dovesse essere approvata in via definitiva l’elettorato attivo si andrebbe quindi ad allargare con l’introduzione di circa 4 milioni di cittadini in più che potrebbero votare per il Senato. 

Voto 18enni senato, D’Incà: “Un passo in avanti decisivo”

“Con il voto di oggi alla Camera la riforma costituzionale per la riduzione, da 25 a 18 anni, dell’età dell’elettorato attivo per il Senato della Repubblica, fa un passo avanti decisivo. La riforma consentirà di far partecipare al voto circa 4 milioni di giovani che oggi sono esclusi dall’elezione di una delle due Camere rappresentative dei cittadini”, ha dichiarato il Ministro per i rapporti con il Parlamento Federico D’Incà a tal proposito. 

Voto 18enni senato, Ceccanti: “Voto importante per due motivi”

Nel frattempo il capogruppo per la commissione degli affari costituzionale del PD Stefano Ceccanti che ha spiegato perchè il voto è stato importante: “Il primo è per l’importante estensione dei diritti politici ad almeno tre milioni e settecentomila cittadini maggiorenni. Il secondo è perchè si fa un’importante scelta di razionalizzazione, rendendo così pressochè impossibili maggioranze diverse in due Camere che danno entrambe la fiducia al governo”. 

Il capogruppo del Partito Democratico alla Camera dei Deputati ha commentato dichiarando invece che si tratta di “un rafforzamento della nostra democrazia, perché va a creare un legame nuovo tra queste generazioni e le istituzioni repubblicane. Differenziare non può significare discriminare. Questo è il nostro impegno”.