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Camilla Canepa, tac senza liquido di contrasto: i presunti errori dell’ospedale di Lavagna

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L'ospedale di Lavagna avrebbe eseguito a Camilla Canepa una tac senza liquido di contrasto: si indaga su presunti errori da parte della struttura.

Continuano le indagini sul caso di Camilla Canepa, la ragazza di 18 anni morta a Genova dopo aver ricevuto la prima dose del vaccino AstraZeneca: l’inchiesta si sta in particolare concentrando sui presunti erorri dell’ospedale di Lavagna, quello in cui la giovane si era recata inizialmente prima di essere ricoverata al San Martino.

Camilla Canepa: tac senza contrasto

Camilla si era recata nel Pronto Soccorso della struttura in questione nel tardo pomeriggio del 3 giugno dopo aver manifestato sintomi come cefalea e fotosensibilità. Secondo quanto ricostruito da La Stampa, qui i medici l’avrebbero sottoposta ad una tac senza liquido di contrasto.

Un esame incompleto dunque che potrebbe contraddire quanto contenuto nelle linee guida dell’Aifa sulle complicanze tromboemboliche post-vaccinazione anti Covid-19 con Vaxzevria. Queste prevedono infatti che, nel sospetto di trombosi dei seni venosi cerebrali, l’esame di prima scelta sia l’angio-Tac, con l’indicazione al medico neuroradiologo del medesimo sospetto clinico così da poter studiare correttamente, con il mezzo di contrasto, i distretti venosi.

A Lavagna non è invece stato utilizzato il liquido di contrasto che comunque, come ricordato da La Stampa, “potrebbe avere effetti collaterali in persone affette da patologie croniche che espongono ad un maggior rischio di complicanze, soprattutto a carico dei reni come diabete, insufficienza renale, insufficienza epatica e mieloma“.

Camilla Canepa, tac senza contrasto: “Risicate consulenze scientifiche”

La Procura dovrà dunque indagare su questo aspetto e chiarire se l’ospedale abbia seguito una procedura scorretta. Secondo gli investigatori inoltre la struttura avrebbe effettuato “risicate consulenze scientifiche” e mandato a casa la ragazza dopo uno periodo di osservazione troppo scarso. Nella notte compresa tra il 4 e il 5 giugno la sua situazione è infatti peggiorata e la studentessa è tornata al Pronto Soccorso di Lavagna, i cui medici però l’hanno trasferita subito al San Martino.

Il legale della famiglia Angelo Paole ha fatto sapere di avere “piena fiducia nella procura e nei consulenti nominati“.

Camilla Canepa, tac senza contrasto: l’autopsia

Intanto l’autopsia eseguita dai medici Luca Tajana e Franco Piovella ha confermato il decesso per emorragia cerebrale. I consulenti procederanno dunque con gli esami istologici per chiarire le ause che l’hanno scatanata. I pm hanno chiesto loro anche di capire se Camilla soffrisse o meno di una malattia autoimmune.