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Camorra a Napoli, colpo ai vertici del clan Cutolo: dodici arresti

Scacco dei Carabinieri alla camorra del Rione Traiano

Camorra a Napoli, colpo ai vertici del clan Cutolo: dodici arresti di Carabinieri e Dda partenopea che assesta un duro colpo alle male flegree

Camorra a Napoli, colpo ai vertici del clan Cutolo: dodici arresti sono stati messi a segno dai carabinieri all’interno della roccaforte del Rione Traiano, feudo del clan Cutolo-Sorianiello. Il blitz, avvenuto alle prime luci dell’alba di oggi, 11 maggio, ha interessato in particolare alcune palazzine popolari del quartiere di Soccavo a Napoli Ovest. Le misure di cautela sono state in numero di 9 con carcerazione effettiva, due con detenzione domiciliare ed una con obbligo di presentazione alla PG, in gradualità con i tre pericoli che motivano le misure stesse: fuga, reiterazione del reato ed inquinamento delle prove.

Camorra a Napoli, colpo ai vertici del clan Cutolo: dodici arresti, la droga, gli stipendi e l’agguato

L’indagine ha inteso scardinare un sodalizio dello spaccio con cui venivano assicurati gli stipendi ai detenuti. Nel mirino anche uno specifico episodio criminale: l’agguato contro il capo piazza del clan Marfella a Pianura Ciccio Minichini. Tutti gli indagati sono ritenuti contigui o legati da vincolo associativo a “Borotalco”, questo il “nom de guerre da malommo” del boss Salvatore Cutolo. Le presunzioni di reato rubricate in atti dalla magistratura sono tutte sotto cappello procedurale del 416/bis Cpp, l’associazione a delinquere di stampo camorristico finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, alla detenzione e vendita di sostanze stupefacenti, al tentato omicidio ed al porto abusivo di armi. Dopo il colpo di Sibillo è l’ennesimo scacco alle male metropolitane.

Camorra a Napoli, colpo ai vertici del clan Cutolo: dodici arresti dell’antimafia

Ad operare in attività investigativa i carabinieri del Nucleo Investigativo e della Compagnia di Bagnoli con mansioni di Polizia Giudiziaria a servizio della Dda della Procura di Napoli, attivissima da un anno a questa parte sul fronte dei clan accasermati nei quartieri. La strategia è quella dello scardinamento dei clan camorristici flegrei, particolarmente agguerriti nel narcotraffico e nello spaccio dopo le recenti frammentazioni dei clan aversani della vicina provincia di Caserta, sempre meno egemoni in tema di droga. Attenzione, nella mappa criminale partenopea i Cutolo-Sorianiello sono alleati storici della potentissima Alleanza di Secondigliano creata con i Licciardi, il che li pone nella posizione di privilegio di avere in uso ampie e collaudate piazze di spaccio e nomi in agenda dei grossisti sudamericani.

Camorra a Napoli, colpo ai vertici del clan Cutolo: dodici arresti, Genny Carra “salta il fosso”

Il gruppo Cutolo è comunque l’epicentro dell’inchiesta, lo capeggiava Genny Carra, genero del boss e oggi collaboratore, poi Vincenzo Cutolo, figlio del boss, e Francesco Pietroluongo. Indagato anche Peppe Mazzacaro, il referente dei Sorianiello già in carcere e garante del ruolo operativo nello spaccio del clan gemello, poi la moglie del boss Giuseppina Ostinato e Antonio Calone, detto “Tonino di Posillipo”.

Camorra a Napoli, colpo ai vertici del clan Cutolo: dodici arresti, l’agguato mortale al ladro di droga

A decapitare i fedeli Sorianiello ci aveva pensato un blitz parallelo del 26 aprile che aveva messo in tacca di mira un gruppo di fuoco. Gruppo che aveva sparato contro alcuni nigeriani a Castel Volturno, sul Litorale Domitio in provincia di Caserta. Perché? Perché un extracomunitario e un ignaro compagno, “forte” ormai dell’assenza di controllo dei clan domizi sul territorio, aveva rubato il borsone pieno di cocaina e marijuana che era stato nascosto dal clan in un giardino del Rione Traiano. Per ridarlo indietro voleva soldi ed invece aveva trovato la morte.