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Candelora: storia di un rito e di come viene celebrato nel mondo

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Il termine Candelora indica il rito cattolico celebrato il 2 Febbraio in occasione dell'incontro tra Gesù e Simeone al Tempio di Gerusalemme. Ma di cosa si tratta esattamente? Perchè si chiama "Candelora"? Secondo la legge di Mosè, ogni primogenito era offerto dal Signore ai genitori, cui ven...

Il termine Candelora indica il rito cattolico celebrato il 2 Febbraio in occasione dell’incontro tra Gesù e Simeone al Tempio di Gerusalemme.

Ma di cosa si tratta esattamente? Perchè si chiama “Candelora”?

Secondo la legge di Mosè, ogni primogenito era offerto dal Signore ai genitori, cui veniva richiesto un sacrificio. La madre, sempre secondo la legge, era impura del sangue mestruale per i 40 giorni successivi alla nascita se era maschio, 66 se era femmina.
In pratica, appena dopo la nascita, dovevano avvenire simultaneamente sia la purificazione della madre che l’offerta al Signore.

Anche Maria e Giuseppe lo fecero ed è proprio per questo che si festeggia il 2 febbraio, giorno in cui finisce la purificazione di Maria (25 Dicembre-2 Febbraio).

La denominazione è popolare (non è nelle scritture) e prende spunto dal rito lucernario che viene svolto durante la giornata: “Si accendono tutte le lampade e i ceri, facendo così una luce grandissima” come descrive Egeria nella sua Peregrinatio. Anche i romani, sempre a febbraio, svolgevano un rito simile, i Lupercali. Entrambe riguardavano la purificazione.

Questi ultimi vennero sostituiti con la Candelore durante l’episcopato (492-496) di papa Gelasio I, che scelse come data il 14 febbraio. La data attuale venne stabilita da Giustiniano I nel IV secolo d. C.

Come viene celebrato il rito?

Durante la funzione liturgica il prete benedice le candele, simbolo di Cristo che “illumina le genti”, come disse Simeone davanti al Tempio di Gerusalemme.

Anche in Oriente viene celebrata una festa simile, dal nome Hypapante (incontro), soprattutto tra i cattolici ortodossi. In Occidente, invece, nel corso del tempo la celebrazione ha assunto un carattere mariano, legandosi totalmente al rito di purificazione di Maria, come stabilito dal Concilio Vaticano II (1962-65). All’epoca la festa veniva chiamata “Purificazione di Maria” e viene ancora celebrata nel rito romano. La riforma liturgica ha ridato centralità a Cristo.

Il giorno successivo, in alcune località, viene celebrato San Biagio: è tradizione usare le candele della Candelora per benedire la gola delle persone in memoria del salvataggio di un bambino che stava soffocando a causa di una lisca di pesce da parte del Santo, il quale è rappresentato con delle candele in mano proprio per questo motivo.

Le candele venivano usate anche in precedenza in riti legati alla spiritualità.
In primo luogo nel rito celtico di Imbolc (in grembo), ovvero il passaggio tra inverno e primavera, tra massimo buio e freddo a risveglio della luce. Il rito consisteva nel mettere tante candele vicino ai greggi delle pecore per proteggerle. L’animale era fonte di salvezza per la popolazione durante il periodo invernale in quanto forniva latte e pelli per scaldarsi. Proprio attorno ai primi giorni di febbraio, solitamente, le pecore davano alla luce gli agnellini, proprio come a simboleggiare la rinascita e il risveglio.

Nell’emisfero sud del mondo, invece, la Candelora si festeggia in Agosto, ma per motivi puramente geografici (l’inverno arriva dopo a causa della posizione dell’asse terrestre verso il sole).