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Animali maltrattati e abbandonati: Sardegna al primo posto

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Ci sono stagioni in cui l'abbandono di cani, gatti e altri animali domestici è maggiore rispetto ad altre, ma l'abbandono e, soprattutto del maltrattamento degli animali è una realtà preoccupante, che riguarda molti paesi dell'Italia, la Sardegna in primis.

Ci sono stagioni in cui l’abbandono di cani, gatti e altri animali domestici è maggiore rispetto ad altre, ma l’abbandono e, soprattutto del maltrattamento degli animali è una realtà preoccupante, che riguarda molti paesi dell’Italia, alcuni di più e altri di meno. Il caso della Sardegna sembra aver evidenziato che la maggior parte dei maltrattamenti e degli abbandoni provenga proprio dalla bella meta turistica.

Il caso della Sardegna

E’ noto a tutti che il triste primato per i maltrattamenti nei confronti degli animali, cani, gatti e altri animali domestici di compagnia, è detenuto dal meridione, ma pochi potrebbero sapere che proprio la bella isola meta di milioni turisti ogni anno è quelle nella quale si concentra la maggior parte dei casi.

La denuncia arriva direttamente dall’Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente) che nel corso dello scorso anno ha raccolto una vasta documentazione riguardo ai numeri dei cani che finiscono nei canili o in altri rifugi per animali.

I dati allarmanti dell’abbandono e del maltrattamento degli animali

I dati sull’abbandono degli animali fa impressione. Si stima che ogni tre minuti circa, in Italia, venga abbandonato un cane, un gatto o qualsiasi altro animale domestico e do compagnia.

L’associazione Aidaa scende nei dettagli, esponendo chiaramente il numero di questi poveri esseri che si vedono tolti l’amore della famiglia e una casa confortevole: “Stando agli ultimi dati ufficiali sono circa 120mila i cani e 80mila i gatti abbandonati ogni anno, ai quali dobbiamo aggiungere alcune migliaia di cavalli e tartarughe d’acqua, per parlare solo degli animali di cui si conoscono mediamente le stime di abbandono”.

Lo stesso presidente dell’associazione, Lorenzo Croce, definisce questi numeri terribili e inaccettabili. Ai 300 mila animali abbandonati ogni anno, bisogna aggiungere gli episodi di maltrattamenti e avvelenamenti che salgono a 170 ogni giorno. Un dato terribile e disumano se pensiamo commesso nei confronti di animali indifesi.

Lo sdegno di Elisabetta Canalis sui social

Proprio lo scorso anno, la bella Elisabetta Canalis si è fatta promotrice di una campagna contro l’abbandono e il maltrattamento degli animali in Sardegna, riversando il suo sdegno su Instagram in un post nel quale proclamava la sua Sardegna, l’isola simbolo di barbarie e crudeltà verso gli animali.

Sempre il quel periodo aveva anche lanciato un appello al giudice Maria Gavina Monni del tribunale di Tempio, in occasione della brutale uccisione di un cane perchè “rovinava la razza“. La showgirl sarda aveva sostenuto la necessità di prendere seri provvedimenti nei confronti di due uomini, padre e figlio, che avevo legato il cane alla macchina per poi trascinarlo per diversi chilometri, fino a che non sono stati fermati dalle forze dell’ordine. Il piccolo cucciolo era agonizzante e morì dopo atroci sofferenze.

La mancanza di una legislazione forte e chiara

La Sardegna non è nuova a questo tipo di cose, ma se esistono persone spregevoli e insensibili come quelle che commettono atti disumani di crudeltà e orrore nei coonfronti di animali indifesi, allore significa cha manca alla base una legislazione chiara ed efficacie volta a prevenire episodi di questo tipo.

Come ha avidenziato Elisabetta Canalis e tutte le associazioni in difesa degli animali, gesti di brutalità nei confronti dei nostri amici a quattro zampe ci ricordano come il nostro sia un paese ancora fermo al Medioevo.

Quello che serve sono persone che diano un segnale chiaro per fermare questi assassini di innocenti.