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Cannabis: il suo utilizzo costante danneggia la memoria e i ricordi

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Alcuni degli effetti di un uso costante della cannabis si riscontrano sulla memoria e i ricordi, in quanto agisce su una particolare zona del cervello. Da un po’ di tempo a questa parte alcuni studi stanno valutando gli effetti della cannabis sul cervello di chi ne fa un uso costante. Purtroppo s...

Alcuni degli effetti di un uso costante della cannabis si riscontrano sulla memoria e i ricordi, in quanto agisce su una particolare zona del cervello.

Da un po’ di tempo a questa parte alcuni studi stanno valutando gli effetti della cannabis sul cervello di chi ne fa un uso costante. Purtroppo sono in aumento i giovani che utilizzano la cannabis regolarmente, e che non conoscono le conseguenze di questa abitudine sul loro organismo.

Alcuni ricercatori hanno rilevato che chi fa uso di cannabis da quando ha meno di 18 anni subisce una diminuzione del quoziente intellettivo. Il cervello degli adolescenti è infatti molto sensibile agli effetti negativi delle sostanze. Lo studio è stato condotto su più di mille persone in Nuova Zelanda. Oltre ad agire sul quoziente intellettivo (riducendolo notevolmente anche quando si comincia a fumare più tardi), l’uso regolare di cannabis è in grado di alterare sia la sostanza grigia che quella bianca del cervello. Gli effetti maggiori si avrebbero sull’ippocampo, che è la zona in cui nascono i ricordi e quindi sede della memoria.

Un recente studio ha messo in evidenza che gli utilizzatori di cannabis hanno un ippocampo meno sviluppato di chi non ne fa uso. Una volta perduti i neuroni dell’ippocampo questi non si riproducono più e succede che non si ricordano più gli eventi, proprio come succede alle persone anziane. In particolare, ad essere maggiormente intaccata dalla cannabis è la memoria a lungo termine.