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Caos in Brasile, assalto dei sostenitori di Bolsonaro al Palazzo del Congresso. Almeno 150 arresti

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Momenti difficili in Brasile dove i sostenitori dell'ex presidente Bolsonaro hanno compiuto l'assalto nel palazzo del Congresso. Si segnalerebbero almeno 150 arresti.

Il Brasile in queste ultime ore è piombato nel caos. Alcuni sostenitori di Bolsonaro hanno assaltato il palazzo del Congresso. Stando quanto riporta CNN Brasile era stata già fatta irruzione anche in Parlamento e al Planalto (sede del Governo), così come il TSE (Tribunale superiore elettorale).

Anche il Brasile rivive l’incubo “Capitol Hill”

La situazione che sta vivendo il Brasile è quanto mai drammatica. Nella Capitale Brasilia si segnalano scontri tra la Polizia e i manifestanti. Gli agenti al fine di respingere l’ondata di protesta hanno fatto uso di gas lacrimogeni. Nonostante ciò la frangia pro-Bolsonaro è riuscita comunque a superare i cordoni di sicurezza che erano stati posizionati lungo il perimetro del palazzo del parlamento. Da lì è seguito l’attacco anche della sede dell’esecutivo e anche quella della Corte Suprema. Numerosi i video che si sono diffusi su Twitter. La testata locale O Globo ha reso inoltre noto che si sono verificati episodi di vandalismo.

La vittoria di Lula su Bolsonaro non è mai stata accettata dai suoi sostenitori. Già all’indomani delle elezioni molti di loro hanno deciso di stazionare davanti al quartier generale dell’esercito situato a Brasilia. Oltre a ciò lo stesso Bolsonaro non si è complimentato con l’avversario per il risultato ottenuto né era presente alla cerimonia di insediamento di Lula. Il 30 dicembre è inoltre partito per gli Stati Uniti, in Florida.

Lula ha tenuto una riunione di emergenza

Nel frattempo il neo presidente Lula ha tenuto una riunione straordinaria alla quale hanno preso parte i ministri della Giustizia, della Difesa e dei Rapporti Istituzionali. A seguito di ciò il capo di Stato brasiliano ha decretato l’entrata in vigore dell’intervento federale fino al 31 gennaio. Inoltre – fa sapere la BBC – Lula ha disposto per 24 ore – la chiusura del centro di Brasilia.

Il presidente brasiliano ha anche annunciato punizioni per chi si è ribellato: “Pagheranno con tutta la forza della legge”, ha affermato con parole durissime. Nel corso della conferenza stampa Lula ha dichiarato che quanto sta avvenendo a Brasilia è un attacco “vandalo e fascista”. Ha poi spiegato che è in corso di valutazione la possibilità di schierare l’esercito al fine di procedere con lo sgombero dei manifestanti. “Nessun precedente simile nella storia del nostro Paese”, ha infine dichiarato.

Sarebbero almeno 150 gli arresti

Ci sono stati degli sviluppi importanti. Stando a quanto rendono noto diversi media sarebbero stati arrestatiIl almeno centocinquanta manifestanti. È stato inoltre preso nuovamente il controllo della sede del Governo brasiliano. Ripreso anche il Tribunale supremo federale.

Le reazioni della politica italiana

Sono già arrivate intanto le reazioni da parte del mondo della politica italiana a cominciare dal ministro degli Esteri Antonio Tajani che ha dichiarato: “Seguo con preoccupazione quanto sta accadendo. Ogni atto di violenza contro le istituzioni democratiche deve essere condannato con grande fermezza. I risultati elettorali vanno sempre e comunque rispettati”. Questo tweet è stato riposato dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Quest’ultima ha scritto su Twitter poco più tardi: “Quanto accade in Brasile non può lasciarci indifferenti. Le immagini dell’irruzione nelle sedi istituzionali sono inaccettabili e incompatibili con qualsiasi forma di dissenso democratico. È urgente un ritorno alla normalità ed esprimiamo solidarietà alle Istituzioni brasiliane”.


La presidente di Azione! Mara Carfagna ha condannato così quanto sta avvenendo in Brasile: “Ancora una volta una destra estremista cerca di fermare con la violenza l’esito di un voto democratico. Le immagini dal Brasile ricordano quelle dell’assalto a Capitol Hill di due anni fa: oggi come allora l’estremismo non vincerà. Riflettano gli amici italiani di #Bolsonaro”. Il capo politico del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha dichiarato: “L’attacco alle Istituzioni da parte dei sostenitori di Bolsonaro é gravissimo: chi crede davvero nella democrazia non può restare in silenzio. Solidarietà e massima vicinanza al Presidente Lula, al popolo brasiliano”.

Così invece il segretario del PD Letta: “Con Lula, col popolo brasiliano e con la democrazia”. Luigi de Magistris ha lanciato un appello all’Unione Europea e al Governo Italiano: “Dalla parte di Lula, del popolo brasiliano e della democrazia. Quanto sta accadendo in Brasile è inaccettabile. Chiediamo che il governo italiano e l’UE prendano immediatamente posizione per isolare a livello internazionale chi vuole sovvertire le scelte del popolo”.

Le reazioni dell’Unione Europea e del resto del mondo

Anche alcuni dei principali rappresentati dell’Unione Europea e non solo hanno condannato con fermezza l’irruzione dei manifestanti. Tra questi la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola che su Twitter ha scritto: “Profondamente preoccupata per quanto sta accadendo in Brasile. La democrazia deve essere sempre rispettata. Il Parlamento europeo sta dalla parte del governo Lula e di tutte le istituzioni legittimamente e democraticamente elette”.

L’alto rappresentante per la politica estera dell’UE Borrell ha affermato di essere “inorridito dagli atti di violenza e dall’occupazione illegale del quartiere governativo di Brasilia da parte di estremisti violenti oggi”, mentre il presidente del Consiglio UE Charles Michel ha così commentato: “La mia assoluta condanna dell’assalto alle istituzioni democratiche del Brasile. Pieno sostegno al Presidente Lula eletto democraticamente da milioni di brasiliani attraverso elezioni libere e corrette”.

Il ministro degli Esteri francese in una nota ufficiale ha dichiarato che le azioni violente contro le tre istituzioni della democrazia in Brasile “costituiscono un’inaccettabile messa in discussione del risultato di un’elezione democratica, vinta senza ambiguità il 30 ottobre scorso da Luiz Inacio Lula da Silva”. Macron ha invece twittato:“La volontà del popolo brasiliano e delle istituzioni democratiche deve essere rispettata! Il presidente Lula può contare sul sostegno incrollabile della Francia”.

Il presidente del Messico Andres Manuel Lopez Obrador ha dato tutto il suo sostegno a Lula che ha definito “Riprovevole e antidemocratico il tentativo golpista dei conservatori del Brasile fomentato dai vertici del potere oligarchico”. Ha infine dichiarato: “Lula non è solo, può contare sul sostegno delle forze progressiste del suo Paese, del Messico, del continente americano e del mondo”.