> > Carabiniere muore in caserma per mano del collega: incidente

Carabiniere muore in caserma per mano del collega: incidente

carabiniere

Tragedia in una caserma dei Carabinieri a Milano: ancora da chiarire con esattezza la dinamica di quanto è successo.

Tragedia avvenuta a Milano, dove un carabiniere è morto in caserma per mano di un collega mentre erano impegnati in una esercitazione. Sono ancora in corso tutti gli accertamenti del caso per cercare di stabilire l’esatta dinamica di quanto è successo. Nel frattempo, il collega che avrebbe colpito a morte il carabiniere è stato trasportato in ospedale in evidente stato di choc. L’incidente in particolare è avvenuto in uno spazio di addestramento ricavato nei garage della caserma. Secondo una prima ricostruzione, nel momento della tragedia il carabiniere non indossava il giubbotto antiproiettile.

Incidente mortale per un carabiniere

Un carabiniere di 33 anni ha perso tragicamente la vita per mano di un collega all’interno di una caserma di Milano. Entrando maggiormente nello specifico, il carabiniere è morto durante una esercitazione nella caserma Montebello in Via Vincenzo Monti. Secondo le informazioni raccolte fino a questo momento, l’uomo sarebbe morto mentre veniva trasportato in ospedale e avrebbe perso la vita dopo essere stato raggiunto da un colpo accidentale sparato da un collega. Il trentatreenne faceva parte delle Api (Aliquote Primo Intervento) ed era in forza al Nucleo Radiomobile, un gruppo speciale che viene utilizzato in particolare per le emergenze e l’antiterrorismo.

Entrando maggiormente nello specifico, l’incidente è avvenuto intorno alle 18 in uno spazio dedicato all’addestramento e che era stato ricavato nei garage della caserma. Secondo una prima ricostruzione di ciò che è successo, il collega che ha colpito a morte il carabiniere è stato poi portato in ospedale in stato di choc.

Dinamica da chiarire

Ancora non è del tutto chiara la dinamica dell’incidente che ha portato alla morte del carabiniere dopo essere stato colpito in maniera accidentale da un collega. Gli investigatori, infatti, stanno ancora indagando per cercare di stabilire con certezza quello che è realmente avvenuto. Secondo quanto è emerso fino a questo momento, comunque, si tratterebbe di un colpo esploso in modo del tutto accidentale e senza alcuna intenzione di ferire.

Il primo indizio su cui stanno indagando gli inquirenti è quello relativo al proiettile del fucile M12 calibro 9, che ha colpito il carabiniere n pieno petto. Le Api, oltre a un elmetto speciale in kevlar con visiera, indossano anche dei giubbotti antiproiettili, che possono raggiungere i venti chili di peso a “pieno carico”, ovvero con tutte le dotazioni. Ma nel momento in cui è avvenuto l’incidente il carabiniere non indossava alcun giubbotto antiproiettile. Questo fa pensare che la tragedia si sia consumata alla fine dell’esercitazione o comunque in una fase di riposo, con le armi che in teoria sarebbero dovute anche essere scariche..

La vittima

La vittima si chiamava Andrea Vizzi, 33 anni, originario di Corigliano D’Otranto, nel Leccese. Svolgeva la carica di appuntato, non era sposato e non aveva figli. All’Api era arrivato come volontario da circa un anno. In precedenza era in servizio alla stazione di Arese. Il capo di stato maggiore della Difesa, generale Graziano, ha espresso grande e profondo cordoglio ai familiari di Vizzi per la sua morte e anche al comandante dell’Arma, generale Nistri.