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Carabiniere ucciso a Copertino: indagati i genitori della ex compagna del militare assassinato a Copertino

Carabiniere Copertino indagati genitori

Per l'omicidio del Carabiniere ucciso a Copertino sono indagati i genitori della sua ex compagna che lo avrebbero freddato con 3 colpi di fucile.

Per l’omicidio di Silvano Nestola, l’ex carabiniere di 46 anni ucciso a Copertino, Lecce, lo scorso 3 maggio, sono indagati i genitori della sua ex compagna con la quale la vittima aveva avuto una relazione sentimentale a seguito dalla separazione dalla moglie.

Carabiniere ucciso a Copertino: indagati i genitori dell’ex compagna

Nestola è stato ucciso con alcuni colpi d’arma da fuco che, secondo quanto sostenuto dagli inquirenti, potrebbero essere stati messi in atto dal padre dell’ex compagna della vittima, Michele Aportone, 70 anni, e dalla moglie dell’uomo, Rossella Manieri, di 62 anni e orginaria, come Nestola, di Copertino. Le accuse a loro carico sono molto gravi: concorso in omicidio aggravato dalla premeditazione e concorso in detenzione e porto abusivo d’arma da fuoco.

Indagati i genitori dell’ex compagna del Carabiniere di Copertino

Stando a quanto rivelato dagli investigatori, ai genitori dell’ex compagna del Carabiniere ucciso sarebbero stati sequestrati dei fucili e, tra questi, potrebbe esserci proprio l’arma utilizzata per compiere il delitto. Alla base dell’omicidio potrebbero esserci dei dissapori venutisi a creare tra la figlia e Nestola alla fine del loro rapporto sentimentale la scorsa estate.

Carabiniere ucciso a Copertino: indagati i genitori dell’ex

Ad aggravare l’accasa con la premeditazione ci sarebbe poi la dinamica con la quale si sono verificati i fatti. Il Carabiniere è stato infatti ucciso mentre usciva dalla casa della sorella dove aveva cenato con il figlio di 11 anni. Un’abitudine per lui e questo lascerebbe pensare che l’omicidio, verificatosi tra l’altro davanti al figlio minorenne, sarebbe stato ben organizzato dai killer. Ad uccidere Nestola sono stati tre colpi di fucile calibro 12, e questo dettaglio corrisponderebbe con le armi sequestrate ai genitori dell’ex compagna della vittima. Sempre il 3 maggio, giorno dell’omicidio, l’auto del Carabiniere, una Toyota Yaris, era stata crivellata con numerosi colpi d’arma da fuoco. Questo ulteriore aspetto costituirebbe un ulteriore parametro della premeditazione. Subito erano partite le indagini con gli inquirenti che avevano immediatamente cominciato a cercare prove nella vita privata del Carabiniere del comando provinciale di Lecce. È così che è emerso il rapporto conflittuale con l’ex compagna e la sua famiglia. A coordinare l’inchiesta è la pm Paola Guglielmi che attende ulteriori elementi utili dall’autoposia del corpo di Nestola.