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Carburanti, niente taglio alle accise: tetto ai prezzi solo in autostrada

Cosa sta succedendo con il caro carburanti

Dopo il varo della misura del governo Draghi e il reset di quello Meloni il nodo carburanti: cosa succede con i prezzi e come agiscono i "furbetti"

Carburanti, ecco cosa succede con i prezzi e come agiscono i “furbetti“: una panoramica sulle ragioni del difficile momento e dei motivi per cui il costo sale ancora è d’obbligo ed il Corriere della Sera ha offerto interessanti spunti. Il primo punto è: perché in autostrada benzina e gasolio costano di più? Il motivo risiede nel fatto che lì i costi di gestione sono maggiori: il personale è presente 24 ore al giorno e i gestori hanno royalties da versare al concessionario autostradale.

Carburanti, come agiscono i “furbetti”

In tema di controlli da parte di governo ed autorità di settore spiccano quelli della Guardia di Finanza, che nel 2022 “ha effettuato complessivamente 5.187 interventi, che si sono tradotti nell’accertamento di 2.809 violazioni alla disciplina prezzi”. Ma come si muovono i “furbetti”? Con la “mancata esposizione” dei prezzi o con la difformità degli stessi rispetto ai prezzi indicati. Un pieno effettuato a una pompa self per esempio alla fine vede in applicazione la stessa tariffa “praticata alla pompa servito”. Tutto gioca sulla distrazione degli automobilisti. Spicca poi l’omessa comunicazione al ministero.

La Guardia di Finanza in campo contro le truffe

E l’Esecutivo, tramite il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, prima di Natale ha incaricato la Guardia di Finanza di “intensificare i controlli e le verifiche in tema di prezzi carburanti”. Esiste un piano operativo delle Fiamme Gialle con 660 reparti operativi e il costante supporto dei reparti speciali. Ma c’è anche un dubbio amletico: come mai il governo Draghi nel 2022 ha ridotto le accise sui carburanti? Con la guerra della Russia all’Ucraina i prezzi dei beni energetici erano drasticamente aumentati. Tanto che il governo Draghi ha deciso di intervenire per calmierare i prezzi. La misura era stata molto costosa, roba da un miliardo, e il governo Meloni ha scelto di non rinnovare a partire da gennaio 2023.