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Cardito: sedicenne colto da malore muore in una sala scommesse

Sala scommesse

Un ragazzo di 16 anni è morto mentre si trovava in una sala scommesse di Cardito, nel napoletano. Il decesso è avvenuto per cause naturali. Cardito (Napoli) – Morire ad appena 16 anni è assurdo, ma lo è ancora di più quando a stroncarti da un malore. Si pensa che una fine del genere possa to...

Un ragazzo di 16 anni è morto mentre si trovava in una sala scommesse di Cardito, nel napoletano. Il decesso è avvenuto per cause naturali.

Cardito (Napoli) – Morire ad appena 16 anni è assurdo, ma lo è ancora di più quando a stroncarti da un malore. Si pensa che una fine del genere possa toccare a persone di una certa età, a degli adulti ma mai a un adolescente che aveva ancora tutta la vita davanti. Vincenzo Galioto davanti a sé non ha più nulla e alle spalle si è lasciato la disperazione dei suoi cari, sconvolti per l’improvvisa perdita.

Il dramma si è consumato ieri, 20 settembre, in una sala scommesse di Via Camillo Daniele, a Cardito, in provincia di Napoli. Chi conosce Vincenzo Galioto lo descrive come un ragazzo con la testa sulle spalle, un lavoratore, nonostante la giovane età. Faceva il garzone di un bar, nel suo piccolo cercava di essere indipendente. Suo padre lavora in una pescheria, a pochi passi dalla sala scommesse. È stato tra i primi a correre lì, avvertito da qualcuno.

Sala scommesse Vincenzo Galioto

Ha corso con il cuore in gola, sperando che si fossero sbagliati, che quel ragazzo stramazzato al suolo non fosse il suo Vincenzo: un pensiero che potrebbe sembrare egoistico ma che qualsiasi padre farebbe. La distanza tra la pescheria e la sala scommesse sembrava incolmabile: più l’uomo affrettava il passo e più suo figlio gli sembrava essere lontano.

Quando ha messo piede nella sala scommesse, ha capito che era tutto vero. Chi l’aveva avvisato non si era sbagliato. È arrivata un’ambulanza ma i medici non hanno potuto fare nulla per strappare Vincenzo Galioto alla morte. Preso atto del referto medico e delle immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza, il magistrato non ha avuto dubbi: morte per cause naturali. Al giovane è stato risparmiato lo strazio dell’autopsia e la sua salma è stata riconsegnata alla famiglia.