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Carfagna su Draghi: "La priorità è che resti dov'è, altrimenti si rischia la crisi"

Mara Carfagna

Mara Carfagna si esprime sulla possibilità che Mario Draghi diventi Capo dello Stato: "Potremmo rischiare una crisi, non interrompiamo questo percorso"

Mara Carfagna, la Ministra per il sud, si esprime sulla possibilità che vedrebbe Mario Draghi abbandonare palazzo Chigi, per salire al Colle e diventare Capo dello Stato.

Mara Carfagna su Mario Draghi Capo dello Stato: è una questione di priorità

La ministra per il Sud non sarebbe favorevole alla possibilità che Draghi diventi nuovo Capo di Stato e spiega così le sue ragioni: “Draghi sarebbe un ottimo capo dello Stato, è ovvio. Ma il semi-presidenzialismo in Italia non c’è: dal Quirinale potrebbe avere un ruolo di indirizzo, non operativo. Da Palazzo Chigi invece potrebbe portarci al 2023, a metà del cammino previsto per ottenere i fondi europei, con le riforme incardinate e il treno sui giusti binari. Questo esecutivo è nato per portare l’Italia fuori dall’emergenza sanitaria e da quella economica: interrompere questo percorso non farebbe bene al Paese”

Mara Carfagna su Mario Draghi Capo dello Stato: cosa accadrebbe con Draghi al Colle

Secondo la Carfagna: “Se Draghi salisse al Colle, un minuto dopo avremmo da risolvere il rebus del governo, con la possibile apertura di una crisi, con maggioranze non scontate, con il rischio di un esecutivo solo elettorale o comunque debole. E se si andasse alle elezioni, in un clima di scontro, che fine farebbero le riforme? Le urne non sono un problema per i partiti, ma per il Paese che sprecherebbe l’opportunità di un nuovo boom economico e sociale”.

Mara Carfagna su Mario Draghi Capo dello Stato: la candidatura di Berlusconi

Interrogata in merito alla possibile candidatura di Berlusconi, la Ministra per il sud non esclude l’ipotesi: “Sarebbe presuntuoso dargli consigli, lui ha sempre saputo cosa fare. Ma è certo che se decidesse di candidarsi tutta Forza Italia lo sosterrebbe con ogni energia. Noi non abbiamo mai litigato. Nell’ultimo incontro abbiamo spiegato bene la nostra posizione: la sua linea garantista, liberale, europeista è la nostra. Anzi, siamo stati proprio noi a difenderla quando altri davano segnali di volerla archiviare…”