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Carlo Calenda: "Draghi ha rifiutato un secondo mandato? Non poteva dire altro"

carlo calenda

Il leader di Azione concede un'intervista esclusiva al Corriere dove parla, tra le altre cose, della scelta di abbandonare il PD

Carlo Calenda, leader politico di Azione, torna a parlare in piena campagna elettorale (ormai agli sgoccioli) della sua scelta di abbandonare il PD, ma anche della recente decisione dell’ormai ex Premier Mario Draghi di rifiutare, in modo categorico, un possibile secondo incarico.

Calenda si è dimostrato ferreo nella sua decisione, convinto che la scelta di lasciare il Partito Democratico per dare vita al suo terzo polo abbia un senso preciso e che, soprattutto, sia stata una decisione che sta dando i suoi frutti: stando alle parole del politico, infatti, Azione starebbe attualmente rosicchiando piano piano elettori ad una certa parte del centrodestra più moderata.

Calenda: “Non sono pentito di aver lasciato il PD”

Intervistato dalla giornalista Adriana Logroscino il leader di Azione ha prima di tutto commentato:

“La nostra lista sta crescendo molto anche attingendo all’elettorato moderato di centrodestra che non vuole un’alleanza a guida Meloni. Noi abbiamo una strategia: sconfiggere la destra, sottraendole voti sul proporzionale, e andare avanti con un governo di unità nazionale, affidato alla guida di Draghi.”

A proposito di Mario Draghi, inoltre, Calenda ha commentato in questi termini la sua scelta di rifiutare un nuovo incarico:

“Se grazie a noi non si formerà una maggioranza di centrodestra, tutti si renderanno conto che serve un governo di unità nazionale, possibilmente a guida di Mario Draghi. Interpellato ha detto di no? Altro non poteva dire, come è ovvio. Letta sta facendo una campagna divisiva e sbagliata. E non chiarisce con chi governerebbe: non con i suoi alleati, non con i 5S, allora con chi, con il mago Zurlì? Quello al Pd è un voto buttato perché non è in grado di fare una proposta di governo.”

E se fosse impossibile creare un governo di unità nazionale? Calenda è certo che non vorrebbe dare appoggio a Giorgia Meloni, Silvio Berlusconi o Matteo Salvini, nè tantomeno allearsi con Partito Democratico o Movimento 5 Stelle. Ecco le sue dichiarazioni in merito:

“Non daremo mai appoggio politico a un governo di destra. E non faremo mai un’alleanza con Pd e M5S che cinque minuti dopo il voto torneranno insieme. Noi siamo nati per dare vita a una cosa diversa e saremo il perno per costruirla.”