La morte della regina Elisabetta come spartiacque per un’epoca che qualcuno inizia a vedere come un anacronismo, Carlo III già perde pezzi di Commonwealth con Antigua che voterà per proclamarsi una Repubblica. Scricchiola la fedeltà monarchica del piccolo stato isolano e il premier Browne fa l’annuncio nei giorni in cui lo stato caraibico non è il solo a porsi la questione ma sarebbe addirittura in compagnia, solo “concettuale”, della ben più quotata Australia.
Carlo III già perde pezzi di Commonwealth
Il dato è che Antigua e Barbuda voteranno se diventare una repubblica dopo la morte della regina Elisabetta II. L’annuncio lo ha dato il primo ministro del paese Gaston Browne. Il premier ha spiegato che un referendum apposito potrebbe aver luogo entro tre anni, però ha voluto precisare che questa scelta non deve essere considerata come “un atto di ostilità”.
Al voto referendario in caso di rielezione
Browne lo ha detto proprio in occasione delle considerazioni sulla proclamazione a sovrano del Regno Unito di Carlo III, che come re sarebbe anche “capo” di stato della nazione caraibica. Browne ha spiegato che proporrà il referendum se l’anno prossimo dovesse essere rieletto. E la prospettiva non è peregrina, a contare che il premier ha il controllo di 15 dei 17 seggi alla Camera dei rappresentanti. Pochi giorni fa l’Australia aveva escluso un voto simile ma aveva precisato che l’ipotesi era improponibile entro i prossimi quattro anni, non mai, senza contare che il nuovo primo ministro di Canberra, Anthony Albanese, è un repubblicano.