> > Carni avicole, nel 2021 Italia unico paese con segno più tra 5 produtt...

Carni avicole, nel 2021 Italia unico paese con segno più tra 5 produttori Ue

featured 1395193

Roma, 22 giu. (Adnkronos) - "Il settore delle carni avicole italiane nell’anno del Covid ha mostrato la sua forte resilienza confermandosi al quinto posto tra i produttori Ue, con una produzione in crescita dell’1,8%, in controtendenza alla media europea (-0,1%). E secondo le stime ...

Roma, 22 giu. (Adnkronos) – "Il settore delle carni avicole italiane nell’anno del Covid ha mostrato la sua forte resilienza confermandosi al quinto posto tra i produttori Ue, con una produzione in crescita dell’1,8%, in controtendenza alla media europea (-0,1%). E secondo le stime della Commissione Ue l’Italia nel 2021 sarà l’unico fra i primi cinque Paesi produttori Ue a segno più (+0,1%) con una produzione sulle 1,39 mln di tonnellate, in linea con l’anno precedente". A segnalarlo è il presidente di Unaitalia Antonio Forlini durante l'assemblea dell’associazione di categoria che tutela e promuove le filiere agroalimentari italiane delle carni e delle uova.

"Il settore ha tenuto meglio degli altri grazie a una filiera nazionale caratterizzata da forte integrazione verticale e autosufficienza (107,5%) che ha permesso di adeguare in tempo reale la produzione alla domanda. Permane però una forte incertezza sul fronte della redditività, visto il rialzo vertiginoso dei prezzi delle materie prime cresciute da gennaio a maggio del 42% che deve essere riconosciuto dalla Grande distribuzione per non indebolire la produzione italiana, al pari dei maggiori costi di produzione, inevitabili per conseguire gli obiettivi sulla sostenibilità richiesti dalla strategia 'From Farm to Fork'".

"Se da una parte, questa strategia genererà prodotti Ue più sostenibili e a maggior valore aggiunto, – aggiunge Forlini – dall’altra aumenterà il gap in termini di costi di produzione e competitività dei prezzi tra le produzioni europee e quelle dei Paesi terzi. E c’è un altissimo rischio di un aumento di importazioni extra Ue nel nostro Paese, in favore di consumi più a buon mercato ma meno sostenibili. Fondamentale sarà tutelare le produzioni Ue dall’importazione indiscriminata di materia prima estera, che metterebbe a rischio non solo l’autosufficienza dell’avicoltura italiana ma l’intera zootecnia italiana ed europea. In questo senso avvertiamo la ratifica dell’accordo Ue-Mercosur, che aumenterà la quota di import di carni bianche dal Sudamerica, ancora come una forte minaccia".