Rimango senza parole davanti al video di Beppe Grillo dove per difendere il figlio Ciro da un’accusa di stupro di gruppo arriva a fare delle affermazioni che evidentemente vanno contro la dignità della presunta vittima, della ragazza che sarebbe stata stuprata da lui e da alcuni suoi amici. Beppe Grillo dice: “Arrestate me! Come può essere credibile una ragazza che denuncia dopo 8 giorni?“.
Caro Beppe, ci sono ragazze che non denunciano e che si uccidono dopo un mese, un anno. Ci sono ragazze che rimangono in silenzio tutta la vita. Non è la denuncia del furto di una borsa o del portafogli in metropolitana che uno fa d’istinto, subito dopo il reato. Lo stupro è qualcosa di pesante e ognuno reagisce in modo proprio. Denunciare dopo otto giorni non altera la veridicità delle accuse.
Dice Beppe Grillo che a difesa del figlio c’è un video che dimostra che si è trattato di uno scherzo tra coetanei. Io non so dove stia la verità e spero che i giudici facciano chiarezza, ma puntare il dito contro la vittima o la presunta vittima perchè denuncia dopo otto giorni è una violenza che si fa ai danni non solo di questa ragazza ma di tutte le donne che hanno il coraggio di denunciare. Se è dopo otto giorni o dopo un anno non importa, l’importante è arrivare alla verità.
Beppe Grillo con questo video ha fatto un pessimo servizio non tanto alla giustizia quanto alle donne, che vanno protette e difese e a cui va data la possibilità di trovare intorno a sé molta solidarietà e poche dita puntate.