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Caro carburanti, a quanto ammontano le accise su benzina e gasolio

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In queste settimane stiamo vivendo un incremento crescente del prezzo dei carburanti dovuto a diversi fattori, uno di questi sono le famose accise

In queste settimane, in Italia, stiamo vivendo un incremento crescente del prezzo dei carburanti dovuto a diversi fattori, uno di questi sono le famose accise: vediamole nel dettaglio.

Caro carburanti, il prezzo della benzina sale sempre di più

Dall’inizio di questa settimana i prezzi di benzina e gasolio sono ulteriormente saliti, raggiungendo in Italia, dei massimi che non si vedevano dal 2014. Il prezzo dei carburanti è sempre più in salita a causa di diversi fattori, uno di questi la guerra in Ucraina causata dall’aggressione da parte della Russia. Oltre alla crisi dell’Europa Orientale, pesano sul caro carburanti anche il valore della materia prima e i relativi costi di estrazione e raffinazione, stoccaggio, trasporto e distribuzione a cui si agiungono le tasse, cioè Iva e accise.

Le accise sulla benzina: di cosa si tratta

Le accise furono introdotte in Italia negli anni ’30 e servivano a reperire denaro fresco in tempi brevi. Vennero aggiunte ad alcuni prodotti ad alto consumo come alcool, tabacco e infine al petrolio. Ad oggi, le accise sulla benzina pesano per il 48% sul suo prezzo totale al litro.

Le accise per benzina e gasolio nel dettaglio

Osservando le accise per benzina e gasolio nel dettaglio ci si accorge che quasi tutte coincidono: 0,000981 euro sono dovuti, sia per l’uno sia per l’altra, al finanziamento della guerra d’Etiopia del 1935-1936; 0,00723 euro si devono invece al finanziamento della crisi di Suez del 1956; 0,00516 euro per la ricostruzione dopo il disastro del Vajont del 1963; 0,00516 euro per la ricostruzione dopo l’alluvione di Firenze del 1966; 0,00516 euro per la ricostruzione dopo il terremoto del Belice del 1968; 0,0511 euro per la ricostruzione dopo il terremoto del Friuli del 1976; 0,0387 euro per la ricostruzione dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980; 0,114 euro per il finanziamento della missione in Bosnia del 1996; 0,02 euro per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004; 0,005 euro per l’acquisto di autobus ecologici nel 2005; 0,0051 euro per far fronte al terremoto dell’Aquila del 2009; da 0,0055 a 0,0071 euro per il finanziamento alla cultura nel 2011; 0,04 euro per far fronte all’arrivo di immigrati dopo la crisi libica del 2011; 0,0089 euro per far fronte all’alluvione che ha colpito Liguria e Toscana nel 2011. A cui si aggiungono 0,113 euro per il decreto “Salva Italia” del 2011 che pesano sul gasolio e che diventano invece 0,082 per la benzina e un ulteriore 0,02 euro validi solo per la benzina per il terremoto in Emilia del 2012.