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Caro prezzi, nuova stangata per i consumatori. Codacons: "È emergenza nazionale"

Caro prezzi Codacons

Dalla spesa alle vacanze per i consumatori italiani, sarà sempre più difficile arrivare alla fine del mese. Il Codacons ha lanciato l'allarme.

L’aumento di queste ultime settimane dei prezzi ha reso sempre più difficile per i consumatori italiani fare fronte alle spese quotidiane. Questo rincaro sta interessando i settori più diversi. Non solo la spesa e il rifornimento di carburante, ma anche le vacanze che secondo Codacons si preannunciano essere le più care degli ultimi 50 anni. Il presidente Rienzi in un comunicato diramato attraverso i canali ufficiali ha affermato: “Le nostre peggiori previsioni trovano purtroppo conferma nei dati Istat”. 

Caro prezzi, la denuncia del Codacons: rincari fino a tre cifre

L’associazione dei consumatori ha reso noto che l’aumento della inflazione, che nel mese di giugno è arrivata all’8% si traduce in una vera propria “tegola” per le famiglie. Si parla di “una stangata da +2.457 euro annui per la famiglia “tipo”, e addirittura +3.192 euro annui per un nucleo con due figli”.

Ciò se si tiene conto che spese quotidiane come quelle alimentari hanno toccato dei picchi importanti. Si parla infatti di un rincaro del 22,6% per pasta e farina, 28,1% per il burro o ancora del 19,6% per i pomodori. Il tasto che più fa male è quello dell’energia che è salito addirittura dell’87,6% per il mercato libero. Non ultimo le vacanze sono a rischio per moltissimi italiani “Basti pensare che le tariffe delle strutture ricettive, in base ai dati Istat, crescono in media del +18% rispetto allo scorso anno, i prezzi dei biglietti aerei si impennano addirittura del +90,4% su base annua, aumentando in un solo mese del +23,8%”, ha spiegato ancora Rienzi. 

“Inflazione non omogenea sul territorio”

Non ultimo è stato infine dichiarato che l’inflazione non risulta essere uguale su tutto il territorio nazionale. In Trentino Alto-Adige, ad esempio, è stato registrato nel mese di giugno “un tasso del +9,3%, con una maggiore spesa che su base annua raggiunge quota +3.339 euro a nucleo residente”.