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Caro prezzi, possibili controlli anti speculazione da parte della Guardia di Finanza

Caro prezzi

Il prezzo della pasta è a +17,5% rispetto al 2022: la Coldiretti parla di «anomalia», la Commissione di allerta rapida si riunirà per decidere su possibili controlli

Allerta caro prezzi. Speculazione a luci rosse: la Commissione si riunirà giovedì 11 maggio e potrebbe arrivare la comunicazione di controlli a tappeto da parte della Guardia di Finanza. L’ipotesi è nell’aria da settimane e si fa sempre più necessaria.

Prima la benzina, poi la pasta: +17,5% rispetto al 2022

Stando a quanto riportato da Il Messaggero, l’ipotesi è sul tavolo e manca solo di approvazione da parte della Commissione di allerta rapida, convocata per analizzare anzitutto la dinamica legata al prezzo della pasta. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha commissionato il Garante per la sorveglianza dei prezzi Benedetto Mineo di riunire i rappresentanti delle amministrazioni, dalle autorità competenti e dalle associazioni di categoria e dei consumatori. Un intervento simile si era visto mesi fa sulla speculazione legata ai prezzi della benzina. L’emergenza attualmente non riguarda solo la pasta, bensì la gran parte dei beni di consumo: tuttavia, il prezzo della pasta ha fatto registrare nel mese di marzo un aumento del 17,5% rispetto all’anno precedente, in un contesto caratterizzato dalla riduzione del prezzo della materia prima e dalle dinamiche variabili dei costi dell’energia e degli altri fattori di produzione.

Coldiretti parla di «anomalia»

Secondo quanto dichiarato dalla Coldiretti, la situazione mostra «un’anomalia su cui è bene fare chiarezza». L’associazione ricorda che il grano duro per la pasta viene pagato in Italia circa 36 centesimi al chilo, a un valore che non copre i costi di produzione ed è inferiore di oltre il 30% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Su queste basi, il prezzo della pasta è aumentato circa il doppio dell’inflazione. Qualcosa non torna.